Strage Cottarelli, terzo ergastolo per i Marino

La Corte d'Assise d'appello di Milano ha condannato i due cugini per l'omicidio della famiglia bresciana nel 2006. Scontato il ricorso in Cassazione.

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(red.) I cugini trapanesi Vito e Salvatore Marino sono stati condannati all’ergastolo per la terza volta in appello per l’omicidio della famiglia Cottarelli. La sentenza è stata pronunciata martedì 31 maggio dopo le 13, a Milano, dal presidente della Corte d’Assise Guido Piffer e dopo quattro ore di camera di consiglio. Nello stesso momento è stato anche emesso il decreto di cattura a carico dei due che non erano presenti all’udienza. Sono passati dieci anni da quel 28 agosto del 2006 quando Angelo Cottarelli, la moglie Marzenne Topor e il figlio Luca di 16 anni vennero uccisi nella loro villa di Urago Mella, nel bresciano. Dopo quell’eccidio, che la stampa negli anni successivi ha sempre definito come “strage Cottarelli”, la parola è passata alle aule di tribunale dove si sono celebrati processi su processi. Il primo procedimento era partito da Brescia con la condanna a carico dei due cugini, ma poi la situazione è finita in stasi in appello.
La Corte di Cassazione in terzo grado, infatti, ha annullato per due volte la condanna in secondo giudizio e rimandando gli atti, per la terza volta, ancora alla Corte di Milano. I due imputati, difesi dall’avvocato Giuseppe Pesce, hanno partecipato solo alla prima udienza, mentre hanno atteso novità successive. Il pubblico ministero Lucilla Tontodonati in fase di requisitoria aveva chiesto al giudice di confermare il carcere a vita per i due Marino. E martedì è arrivata la sentenza con cui è stata accolta l’istanza avanzata dall’accusa. Sono stati esclusi la premeditazione e i motivi abbietti, oltre alla detenzione di armi, mentre la condanna è arrivata per il triplice delitto. A far portare a questo nuovo esito giudiziario è stata la posizione di Dino Grusovin, già condannato in modo definitivo a 20 anni per concorso esterno anomalo nell’omicidio. Interrogato nella prima udienza, ha detto di essere entrato nella casa dei Cottarelli, ma poi di essere stato legato in cucina dai due cugini.
Sembra che la volontà dei due Marino, stando a Grusovin, fosse quella di vantare il presunto credito che avevano con Angelo Cottarelli. Poi la richiesta sarebbe finita in un tentativo di estorsione concluso nel sangue. La posizione del condannato, però, che ha contribuito alla pena per i due cugini, non è ritenuta attendibile dal legale della coppia di imputati. Ora il giudice avrà due mesi di tempo per depositare le motivazioni, mentre la difesa ha già anticipato di voler ricorrere in Cassazione. All’udienza era presente anche Mario Cottarelli, fratello di Angelo. “E’ la terza volta che vengono condannati, adesso non so a cosa potrà attaccarsi la Cassazione per non confermare le pene” ha detto. Ma proprio l’avvocato dei due Marino ha detto che “se gli argomenti sono gli stessi che hanno portato ad annullare le due condanne, si andrà verso un terzo annullamento”.

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