Mussolini a Salò, mostra di polemiche

(red.) Da diverse parti del Bresciano e soprattutto a Salò, sul lago di Garda, al centro dell’attenzione, da giorni si è aperta una polemica relativa a una mostra temporanea che sarà esposta al MuSa, appunto il museo di Salò. Insieme all’allestimento stabile della Repubblica Sociale Italiana, infatti, domenica 29 maggio sarà inaugurata una mostra dedicata a Benito Mussolini. Si tratta di circa cinquanta opere, tra busti, litografie, disegni e dipinti, tutti risalenti al periodo dal 1922 al 1945 e che raccontano il ventennio del Duce, l’uomo che guidò il fascismo. La polemica, che comunque resta aperta, era divampata nel momento in cui si era deciso di tagliare il nastro, con tanto di concerto con un violino della Shoah, il 28 maggio.
Proprio il giorno in cui a Brescia si commemorano le vittime della strage di piazza Loggia del 1974. Il direttore del museo Giordano Bruno Guerri, che è anche presidente del Vittoriale di Gardone Riviera, ha poi deciso di rinviare di un giorno l’inaugurazione, scusandosi per la prima data scelta. A questo si aggiunge il fatto che a Salò c’è chi lo contesta di aver voluto aprire l’allestimento con uno strumento musicale che riporta il marchio di un deportato. Ma il direttore ha precisato alcuni elementi. “Non sono fascista e non voglio provocare – dice Guerri – ma qui si parla di cultura, non di politica. I tempi sono cambiati, bisogna avere una mente aperta”.