Hiv, 15 ragazzi in ospedale per fare il test

Il 56enne affetto dal virus e accusato di aver compiuto prestazioni sessuali non protette con i giovani, non ha risposto alle domande del giudice.

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Hiv(red.) Martedì 19 gennaio Claudio, il 56enne affetto da Hiv e agli arresti domiciliari per aver consumato rapporti sessuali non protetti a pagamento con diversi ragazzi, ha fatto scena muta. Davanti al giudice delle indagini preliminari del tribunale di Brescia Giovanni Pagliuca, si è presentato con il proprio legale Enzo Bosio e si è avvalso della facoltà di non rispondere. Secondo la tesi difensiva, l’uomo aspetta che la situazione venga chiarita in altri dettagli prima di dare la sua versione dei fatti. Dal punto di vista giudiziario, l’uomo si trova in arresto a casa, un altro, un 41enne, aveva già ricevuto le manette a dicembre per rapporti sessuali con minori e possesso di 300 mila fotografie pedopornografiche. Per questo motivo sarà chiamato a processo da aprile. Nella vicenda sono coinvolti anche altri tre indagati per opera del sostituto procuratore Ambrogio Cassiani. L’indagine era partita nel 2013 tramite la polizia locale di Montichiari che sabato 16 gennaio ha fatto scattare le manette per il 56enne residente a Collebeato, nel bresciano. Tutto era iniziato dall’oratorio del paese quando Claudio avrebbe mostrato ad alcuni ragazzi diverse foto dal contenuto pedopornografico.
Per quel motivo, dopo una denuncia alla polizia, erano state avviate le indagini. Secondo l’accusa, i giovani sarebbero stati adescati su internet e i vari social network per gli incontri. In un caso, un 17enne è stato visto prostituirsi con un adulto nel parcheggio del Centro Fiera del Garda di Montichiari. Ma il legale di Claudio vuole valutare la stessa versione del minorenne prima di ritornare dal pubblico ministero per un nuovo interrogatorio. Le vittime sarebbero trenta ragazzi che avrebbero consumato rapporti non protetti con il 56enne in cambio di poche decine di euro. L’appello della polizia locale per eseguire il test dell’Hiv rivolto a chi sarebbe stato vittima di quegli abusi è stato raccolto da quindici giovani a partire da sabato 16 quando è emersa la notizia. Secondo gli investigatori, l’uomo di Collebeato che è affetto dal virus dal 1997 avrebbe coinvolto le sue vittime nelle prestazioni tra le camere d’hotel prenotate a Brescia e in provincia. Ma è ancora tutto da accertare.

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