Bozzoli, 300 sacchi di scorie da spostare

Giovedì 7 la Scientifica in fonderia ha completato l'inventario. Una parte sarà trasferita in un'impresa della zona, il resto vicino a Milano.

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Bozzoli(red.) Potrebbe riprendere da giovedì 14 gennaio, ma al momento la data non è ancora certa, la produzione alla fonderia Bozzoli Srl di Marcheno, nel bresciano. Giovedì 7 mattina i carabinieri della Scientifica di Brescia hanno varcato i cancelli di via Gitti per concludere l’inventario dei beni presenti all’interno e raccogliere centinaia di sacchi, circa 300, che contengono le scorie dei forni ancora da esaminare. E’ la fase preliminare al provvedimento di dissequestro dell’azienda che il pubblico ministero Alberto Rossi, a capo dell’inchiesta, potrebbe firmare nelle ore successive a venerdì 8 gennaio. I materiali che l’anatomopatologa Cristina Cattaneo deve continuare a controllare per verificare la presenza di eventuali tracce di Mario Bozzoli, scomparso dall’8 ottobre, saranno spostati dall’attuale sede. Un lotto sarà trasportato verso un’azienda della zona bresciana che tratta prodotti simili, mentre il resto raggiungerà un capannone vicino a Milano per facilitare il lavoro dell’esperta.
Per quanto riguarda le indagini, non è stato ancora fissato l’interrogatorio di Alex e Giacomo Bozzoli, i nipoti del datore di lavoro accusati formalmente con i due operai Oscar Maggi e Akwasi Aboagye di omicidio volontario e distruzione di cadavere. La sensazione è che verranno sentiti nei momenti successivi ai controlli su una parte delle scorie ancora da esaminare. Nel caso in cui si dovessero trovare tracce riconducibili all’imprenditore, infatti, le posizioni dei due fratelli coinvolti e degli altri due dipendenti si aggraverebbe. In ogni caso, al momento non ci sarebbe la conferma che la procura li interroghi, almeno a breve. Dall’altra parte, c’è anche l’indagine sulla morte di Giuseppe Ghirardini, l’altro operaio presente in azienda quell’8 ottobre e rinvenuto privo di vita dieci giorni dopo a Case di Viso, a Ponte di Legno. L’ex moglie brasiliana, arrivata in Italia all’inizio delle vacanze natalizie, è stata sentita come persona informata dei fatti e avrebbe avuto anche un colloquio con il pm Alberto Rossi. La donna, messa sotto protezione, resterà nel Belpaese in attesa di nuovi sviluppi sull’inchiesta.

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