“Permessi facili”, 48 rinviati a giudizio

Da 128, imputati più che dimezzati per la vicenda delle sanatorie avviate tra il 2007 e 2009 per gli immigrati. Processo al via il 21 giugno.

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tribunale slide(red.) Sono 48, poco più di un terzo rispetto agli imputati iniziali, i rinviati a processo disposti dai giudici del tribunale di Brescia Carlo Bianchetti e Lorenzo Benini nell’ambito dell’inchiesta sui cosiddetti “permessi facili”. Nelle ultime ore precedenti a venerdì 18 dicembre è stato reso noto il dispositivo che indica tutti i coinvolti per i quali sarà richiesto un approfondimento durante il processo in partenza il 21 giugno. Alla prima udienza preliminare erano arrivati in 128, accusati dal procuratore aggiunto Sandro Raimondi di far parte di un’associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il caso, infatti, riguardava centinaia di pratiche, ritenute irregolari, con cui tra il 2007 e il 2009 sono state sanate diverse posizioni di cittadini stranieri.
Già in quell’occasione, in tribunale, la lista era stata ridotta a 88 imputati e nell’ultima, quella di mercoledì 16 dicembre, ulteriormente dimezzata a 48. I giudici hanno prosciolto la maggior parte degli indagati, ritenendo non ci sia un’associazione a delinquere, reato tra i più pesanti formulato dal pm, ma fatto cadere. Nei 48 che dovranno presentarsi al processo ci sono due avvocati, il dirigente e un dipendente dello Sportello Unico per l’Immigrazione di via Lupi di Toscana e alcune decine di datori di lavoro, soprattutto italiani. Da centinaia di capi di imputazione si è passati a un paio per i quali gli accusati saranno giudicati.

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