“Shalom”, processo per 42 indagati

Mercoledì 16 deciso il rinvio a giudizio per gli accusati di maltrattamenti sugli ospiti della comunità di recupero di Palazzolo. Parte il 5 maggio.

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comunità shalom palazzolo(red.) Sono stati tutti rinviati a giudizio i 42 indagati della comunità per tossicodipendenti “Shalom” di Palazzolo sull’Oglio, nel bresciano. Lo ha stabilito mercoledì 16 dicembre al tribunale di Brescia il giudice delle udienze preliminari Giovanni Pagliuca. Le accuse formulate dai pubblici ministeri Leonardo Lesti e Francesco Piantoni, titolari dell’inchiesta durata due anni, sono il sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni. Tra il 2007 e il 2012, come ha ricostruito la procura di Brescia con i carabinieri del Nucleo Investigativo, alcune decine di ospiti della struttura sarebbero stati trattenuti contro la loro volontà. Al processo che si aprirà il 5 maggio ci sarà anche suor Rosalina Ravasio, tra gli imputati del procedimento e che aveva tentato di smontare ogni capo di accusa in una lunga udienza preliminare.
Presunte vittime sarebbero stati 36 ospiti, di cui 29 ragazzi e 7 ragazze, che hanno raccontato di essere stati sottoposti a maltrattamenti. Hanno parlato di diete obbligate, nessuna possibilità di dormire, lavori massacranti e isolamento inflitti a chi tentava di uscire dalla comunità. Ma suor Ravasio, nella sua tesi difensiva, aveva sottolineato la presenza di ragazzi affetti non solo da problemi di droga, bensì anche psichiatrici. Secondo la religiosa, gli ospiti avrebbero voluto uscire dalla struttura per prendere altre sostanze stupefacenti. Gli avvocati della presidente a capo della struttura avevano chiesto il non luogo a procedere. La vicenda, invece, la chiamerà alla sbarra con altri imputati per il dibattimento.

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