Bozzoli e Ghirardini, due mesi di mistero

Era l'8 ottobre quando l'imprenditore di Marcheno è scomparso nel nulla. Il 18 l'operaio è stato trovato morto a Ponte di Legno per cianuro.

Più informazioni su

Bozzoli(red.) 8 ottobre-8 dicembre. Sono trascorsi due mesi dalla scomparsa dell’imprenditore di Marcheno, nel bresciano, Mario Bozzoli che ha fatto partire il mistero in Valtrompia nel quale sembra non ci siano prove decisive. Da una parte c’è la sparizione del datore di lavoro di cui non si hanno tracce e, secondo gli inquirenti, finito in uno dei forni della fonderia. Dall’altra, da stabilire con certezza se sia collegata, la morte di Giuseppe Ghirardini, l’operaio di 50 anni addetto all’impianto maneggiato da Bozzoli e trovato morto il 18 ottobre a Ponte di Legno. Sono passati sessanta giorni di indagini, verifiche e controlli senza riuscire a venire a capo di una situazione che resta ancora nel “giallo”. L’unica certezza è che l’operaio sia morto avvelenato per il cianuro contenuto in una seconda esca e della quale sono stati trovati alcuni frammenti, insieme a un’altra integra nello stomaco dell’uomo.
Ma è ancora da stabilire se abbia deciso di fare tutto da solo, suicidandosi dopo aver visto qualcosa in azienda alla quale, forse, non avrebbe dovuto assistere. Pista ritenuta inattendibile dall’avvocato dell’ex moglie che tutela anche i parenti, Marino Colosio. Sul fronte di Bozzoli, sono stati ripuliti i forni per i quali è stata disposta l’apertura da parte del pubblico ministero Alberto Rossi. Tutti i materiali saranno controllati in laboratorio per capire se ci siano tracce dell’imprenditore. Per esempio, il titanio presente nelle protesi dentarie dell’uomo e che resistono ad alte temperature. Ma ancora è tutto da valutare. Si continua a parlare anche dei presunti cattivi rapporti tra il datore di lavoro, il fratello Adelio e i nipoti Alex e Giacomo, con il riferimento alla nuova azienda di Bedizzole. Liti di cui ha spesso parlato la moglie di Mario, Irene Zubani.
Il resoconto delle indagini si arricchisce anche con le chiamate che l’ex moglie di Ghirardini ha ricevuto poche ore prima del ritrovamento del cadavere. Contatti ai quali la donna aveva risposto in seguito con alcuni messaggi risultati letti, ma è mistero su chi sia stato, visto che il cellulare non era più nelle mani del 50enne. Vanno avanti anche i controlli dei Ris di Parma sui tamponi prelevati dall’auto abbandonata dall’operaio. L’avvocato Colosio ha chiesto di esaminare le impronte sulle maniglie del veicolo e di svolgere un sopralluogo all’interno della fonderia. L’obiettivo è capire se Ghirardini abbia fatto tutto da solo o sia stato condotto da qualcuno fino a Ponte di Legno. In ogni caso, in procura restano aperti da due mesi i due fascicoli: sequestro di persona per Bozzoli e induzione al suicidio per Ghirardini.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.