Bozzoli, oggetto in stomaco di Ghirardini

Lo dicono i primi risultati degli esami disposti sul corpo dell'operaio trovato morto a Ponte di Legno. Si analizza giovedì con una bottiglietta.

Ghirardini(red.) E’ passato un mese e un giorno dalla scomparsa dell’imprenditore Mario Bozzoli da Marcheno, nel bresciano. Le indagini al momento sembrano ancora lontane dal capire che fine abbia fatto il 50enne, anche se gli inquirenti sarebbero certi che sia finito nel forno della fonderia di via Gitti. Ma le novità arrivano soprattutto dal lato di Giuseppe Ghirardini, l’operaio trovato morto il 18 ottobre vicino a un fiume a Ponte di Legno, a circa un’ora di cammino da dove aveva lasciato l’auto. Oltre alle otto chiamate che l’uomo aveva fatto nell’arco di poche ore all’ex moglie residente con il loro figlio in sud America e senza aver ricevuto risposta, giungono sviluppi dagli esami tossicologici disposti sul corpo.
Nello stomaco dell’operaio, infatti, è stato trovato un oggetto non identificato e grande quanto una bacca. Quindi, potrebbe vacillare l’ipotesi che si sia verificata di una morte naturale, certezza che non è mai stata confermata. Della notizia è stato avvisato l’avvocato dell’ex moglie, Marino Colosio, che potrebbe mettere a disposizione un perito durante un controllo che sarà fatto giovedì 12 novembre. All’istituto di Medicina Legale di Brescia sarà esaminato l’oggetto estraneo e il contenuto della bottiglietta che era stata trovata accanto al corpo di Ghirardini il giorno del suo rinvenimento. Sul fronte delle indagini, vanno avanti i controlli all’interno della fonderia che nei giorni successivi a lunedì 9 novembre potrebbe vedersi togliere i sigilli solo sugli uffici. In questo modo potranno anche essere liquidati gli stipendi dei dipendenti.
I carabinieri, invece, vogliono vederci chiaro nei rapporti tra Mario Bozzoli, il fratello Adelio e i nipoti Alex e Giacomo alla luce delle dichiarazioni della moglie dello scomparso. Mario avrebbe avuto paura per i propri figli e i legami si sarebbero deteriorati quando il fratello ha avviato i lavori di costruzione di un’azienda concorrente a Bedizzole. Ditta che, secondo la compagna di Mario, avrebbe ricevuto vari materiali “rubati” dai nipoti dall’impresa di Marcheno. Tanto che un artigiano incaricato di svolgere alcuni lavori sull’azienda gardesana ha parlato di una serie di fatture addebitate all’azienda di via Gitti.

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