Bozzoli, operai non pagati da agosto

I 16 addetti chiedono i compensi di settembre e ottobre e sono in cassa integrazione da due mesi. "In una settimana uffici non saranno più sotto sequestro".

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Bozzoli(red.) C’è un’altra faccia della medaglia nel dramma della scomparsa dell’imprenditore Mario Bozzoli da Marcheno, nel bresciano. Se da una parte le indagini vanno avanti insieme ai controlli degli esperti per setacciare scorie alla ricerche di tracce del 50enne, dall’altra i sedici operai non ricevono lo stipendio da agosto. Per questo motivo il sindacato della Fim Cisl della Valtrompia ha chiesto e ottenuto un incontro con il capo procuratore di Brescia Tommaso Buonanno che sta facendo supervisione sul dramma presente dall’8 ottobre. L’ultima busta paga risaliva proprio a questa estate, mentre settembre e ottobre non sono ancora stati liquidati. A questo si aggiunge il fatto che dal 13 ottobre, cinque giorni dopo il fatto, i lavoratori si trovano in cassa integrazione a zero ore. La fonderia, compresi gli uffici, risulta ancora sotto sequestro per consentire di svolgere i vari rilievi, ma i conti correnti sono liberi.
Il procuratore ha rassicurato gli addetti sul fatto che in una settimana tutta la parte amministrativa si vedrà tolti i sigilli e quindi potranno partire i bonifici bancari per saldare i compensi. In ogni caso, il sindacato nella giornata di giovedì 5 novembre alle 10,30 incontrerà i dipendenti per dare gli ultimi sviluppi sull’incontro avuto con il magistrato. Al contrario, sono ancora incerti i tempi per il riavvio della produzione, mentre la ditta, dopo il fermo, avrebbe perso commesse per più di 2 milioni di euro. Si era optato anche per proseguire l’attività all’azienda di Bedizzole aperta da Adelio Bozzoli, ma mancano materie prime e forni necessari per lavorare. Intanto, anche le televisioni nazionali continuano a parlare del caso e di come stanno avanzando le indagini.
L’ultimo aggiornamento è emerso mercoledì sera 4 novembre durante una puntata di “Chi l’ha visto?” su Rai 3. Al centro ci sono vari lavori eseguiti da un artigiano a favore della ditta di Bozzoli a Bedizzole. Il problema è che la fattura di pagamento sarebbe stata addebitata all’impresa di Marcheno che non riguarda la ditta gardesana. Questo è un altro motivo che confermerebbe gli scontri tra Mario e il fratello Adelio di cui ha parlato la moglie del primo nella denuncia di scomparsa. Una delle critiche riguardava proprio il fatto che l’imprenditore scomparso avrebbe rivelato alla compagna come il fratello pagasse i lavori di Bedizzole con i fondi della ditta di Marcheno.

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