Industria in lutto, morto Attilio Camozzi

Deceduto venerdì sera 2 ottobre nella sua casa di Polpenazze, aveva 78 anni. Nel 1964 aveva fondato il gruppo industriale partito da Lumezzane.

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Attilio Camozzi(red.) E’ lutto nell’industria bresciana per la morte di Attilio Camozzi, deceduto a 78 anni venerdì sera 2 ottobre nella sua casa di Polpenazze, nel bresciano. Fondatore a Lumezzane (dove era arrivato dal paese bergamasco di nascita Villongo) nel 1964 dell’omonimo gruppo con i fratelli Luigi e Geromino, Camozzi era malato da tempo. Diceva sempre di essere stato un “bravo tornitore”, da tuta blu e tessera della Fiom. Il gruppo industriale che ha lanciato per la produzione di componenti pneumatici per l’automazione conta 2.200 dipendenti in tutto il mondo e ricavi per 350 milioni di euro. La prima sede era stata costruita proprio in Valgobbia quando Attilio aveva 27 anni e poi da lì il colosso si è allargato fino ad arrivare in Europa, negli Stati Uniti e in estremo Oriente.
Schivo di carattere, era stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 2005. Nel 2009, invece, aveva rilevato l’Innse Presse di Milano dopo la protesta degli operai saliti su una gru contro la chiusura dello stabilimento in crisi. Nell’attività di Attilio Camozzi si contano anche gli aiuti per i disabili, la passione per lo sport, a partire dai motori, tanto da sponsorizzare la Formula 1 ai tempi di Ayrton Senna. Poi la guida del museo Mille Miglia che rappresenta un luogo per le riunioni internazionali d’impresa e nel 2014 era stato presidente dell’Automobile Club di Brescia. “Brescia perde un imprenditore di valore – ha detto il presidente dell’Associazione Industriale Bresciana Marco Bonometti – un capo di industria che ha esportato il suo marchio in tutto il mondo”. Camozzi lascia la moglie Giuliana, i figli Lodovico, Marco ed Ettore, i fratelli e nipoti.

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