Discarica via Brocchi, proteste residenti

Il comitato contrario all'area chiede di rendere inerte l'amianto con le nuove tecnologie invece di sotterrarlo. Venerdì 26 giugno una fiaccolata.

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Via Brocchi(red.) E se si usasse la tecnologia moderna per risolvere i problemi ambientali? Il caso arriva dalla discarica di via Brocchi a San Polo, nel bresciano, dove un’attivista del comitato contro le nocività, interpellata dal Corriere della Sera, chiede di rendere inerte l’amianto. Di fatto non sarebbero necessarie le discariche se i materiali inquinanti perdessero la loro potenza. E i progetti per farlo ci sarebbero, ma non vengono usati. L’attivista lamenta il fatto che sotterrare quei materiali pericolosi metterebbe a rischio le falde acquifere in casi di temporali e altre situazioni di maltempo.
Il comitato con la Rete antimafia di Brescia si troveranno nella serata di venerdì 26 giugno per una fiaccolata alle 22,45 dalla fermata della metropolitana di Sanpolino verso via Brocchi. Qui l’area è sequestrata dal 2012 per alcune irregolarità. Secondo il comitato la discarica avrebbe diversi elementi negativi e non funzionanti. Tra materiali di amianto in teli bucati e la necessità di ridurre da 80 mila metri a 68 mila metri cubi l’area perché un frangente si trova a meno di 100 metri dalle case, distanza minima prevista dalla legge. Segnalano anche problemi al drenaggio e la crescita di alberi sul posto che bucano le coperture.

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