Omicidio Maddalena, le vittime uccise altrove

Lo affermano i giudici della Corte d’Assise di Brescia che hanno condannato all’ergastolo Andrea Volonghi per l'assassinio dei due imprenditori macedoni.

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maddalena omicidio(red.) Il duplice omicidio dei due imprenditori macedoni Hristo Uzunov e Salija Ekrem, avvenuto nel giugno del 2011, non sarebbe stato compiuto sul Monte Maddalena a Brescia.
Lo si legge nelle 50 pagine delle motivazioni della sentenza con cui i giudici della Corte d’Assise di Brescia hanno condannato all’ergastolo Andrea Volonghi, considerato il terzo “uomo”, autore materiale dell’assassinio dei due stranieri, raggirati con una truffa milionaria  e quindi attirati con una trappola in città e poi freddati a colpi di pistola.
I cadaveri dei due uomini vennero scoperti casualmente da una famiglia che stava cercando castagne nell’ottobre del 2011, ma per la Procura non sarebbero stati uccisi nei boschi della Maddalena.
Le motivazioni della sentenza della Corte d’Assise smentiscono dunque la versione fornita da Luca Cerubini, ex polizotto, anche lui condannato all’ergastolo, che aveva raccontato di aver portato Uzunov e Ekrem in Maddalena con Volonghi, buttafuori di Torbole Casaglia, il quale avrebbe poi sparato uccidendo entrambi gli uomini.
Secondo i giudici non è verosimile che i due imprenditori avessero accettato di incontrare Volonghi e Cerubini in un luogo appartato come la Maddalena. Avrebbero sicuramente subodorato la trappola, visto che in ballo c’erano diverse centinaia di migliaia di euro di cui i due stranieri chiedevano la restituzione.
Ad avvalorare la tesi dei giudici anche i tabulati telefonici che dimostrano come alle 21.57 il telefono di Volonghi avesse agganciato la cella telefonica di Rovato nel corso di una breve telefonata con Cerubini.
Dalle 22 alle 23, secondo la Procura proprio il lasso di tempo in cui maturò l’omicidio dei due macedoni, i cellulari di Cerubini e Volonghi retsarono muti.
In quale luogo non è possibile stabilirlo, ma per i giudici i corpi dei due macedoni vennreo spostati sul nono tornante in Maddalena solamente a luglio, presumibilmente una decina di giorni dopo il duplice omicidio.
Per l’efferato delitto sono tre gli ergastoli comminati: a Daniele Saravini, ex poliziotto di Parma, che si finse promotore finanziario per ottenere il denaro dai due stranieri, finalizzato alla presunta realizzazione di un centro commerciale a Skopje,  e i due complici Luca Cerubini e Andrea Volonghi. Quest’ultimo fuggì in Tunisia, dove rimase nascosto a lungo, prima di essere estradato e processato.

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