Brescia, nuova chance per il Musil

Il nuovo progetto è più piccolo e verrà realizzato attraverso tre stralci di lavoro dal costruttore, la società Basileus. Prima però il voto in Consiglio.

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    Comparto_Milano Brescia(red.) Il progetto del Musil (Museo dell’Industria e del Lavoro) nell’ex Tempini si farà. Con delibera del 22 aprile scorso, il Comune ha confermato la volontà di procedere, insieme con Basileus, alla realizzazione della sede centrale del museo.
    Basileus deve 12 milioni di euro in conto oneri alla Loggia proprio per la creazione del Musil bresciano.
    Il sindaco Emilio Del Bono ha spiegato che la società “sarà sostenuta da un piano finanziario-bancario” in grado di far ripartire il progetto nella parte pubblica della progettazione. Questo però non avverrà in una volta sola, ma al progettista berlinese, l’architetto Klaus Schuwerk, è stato chiesto di modificare il disegno originale vincitore del concorso internazionale, procedendo per stralci funzionali.
    Si tratta ora di un progetto più piccolo e meno costoso (gli oneri iniziali ammontavano a 22 milioni di euro) così che risulti sostenibile per Basileus.
    Unavolta approvato, il progetto sarà valutato dalla società costruttrice che avrà tempo 30 giorni per stilare il cronoprogramma dell’opera, con l’inizio dei cantieri entro due anni.
    Il Musil verrà costruito procedendo per tre stralci: i primi due riguarderanno la parte espositiva e gli impianti tecnologici, il terzo la torre di ingresso e il foyer. L’impegno economico di Basileus ammonta a 47,9 milioni di euro.
    Non solo, la società ha dovuto anche provvedere alla bonifica dell’area del Comparto Milano, dopo l’inserimento della zona nel Sin (Sito di interesse nazionale Brescia-Caffaro), il che ha comportato una spesa ulteriore di 30 milioni di euro.
    Oneri che , come prevede una legge regionale, Basileus potrebbe chiedere di scomputare al 50% da quelli dovuti al Comune. Un’ipotesi non praticabile nel caso del progetto Musil, per il quale si dovrà pensare ad altre compensazioni sulle quali però la Loggia non si sbilancia.
    Intanto, però, il “nuovo” progetto Musil comporterà una variante al Piano di governo del territorio che dovrà passare al vaglio della Giunta.

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