Strage Piazza Loggia, fissate le udienze

Il 26 maggio l’appello bis sulla terza inchiesta sulla bomba del 28 maggio 1974, davanti alla Seconda sezione della Corte d’assise d’appello di Milano.

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strage-piazza-loggia-1974(red.) E’ fissato per il 26 maggio prossimo il processo d’appello bis sulla terza inchiesta sulla strage di piazza della Loggia a Brescia, davanti alla Seconda sezione della Corte d’assise d’appello di Milano. Il 5, 9, 11, 16, 23 e 30 giugno le udienze successive.
Si tratta di un nuovo procedimento a seguito dell’annullamento,  il 21 febbraio 2014 in Corte di Cassazione, della sentenza con la quale la Corte d’assise d’appello di Brescia, con formula dubitativa, ha assolto  Carlo Maria Maggi, medico veneziano a capo di Ordine Nuovo nel Triveneto e Maurizio Tramonte, giovane ordinovista padovano, che all’epoca collaborava con i servizi segreti militari. Il processo ha anche sancitol’innocenza dell’altro ex camerata Delfo Zorzi, già uscito definitivamente, anche dal processo per la bomba di piazza Fontana. Si indaga ancora sulla pista che conduce all’estremismo nero veneto.
Lo scorso 12 marzo, i Ros dei carabinieri di Padova hanno svolto una decina di perquisizioni tra le province di Verona, Bologna e Brescia su disposizione del Tribunale dei Minori di Brescia.  I magistrati volevano recuperare alcune fotografie di Marco Toffaloni quand’era ragazzo, per raffrontarle con quelle di un giovane fotografato nell’immediatezza della strage. Una consulenza antropologica tra la foto fatta al giovane veronese nel 1974, nei pressi della Loggia, e una quand’era minore, avrebbe stabilito, per alcuni particolari del volto, che si trattava della stessa persona. Il recupero di altre foto dell’indagato è, quindi, considerato necessario per avvallare ulteriormente la perizia tecnica. A coinvolgere Toffaloni nella strage fu Gianpaolo Stimamiglio, ex ordinovista, da tempo collaboratore di giustizia giustizia, che riferì agli inquirenti che fu l’allora 17enne a confidargli la sua partecipazione materiale all’attentato, depositando l’ordigno nel cestino in Piazza Loggia.
Toffaloni risulta essere cittadino elvetico e vive in Svizzera con una nuova identità. Nei mesi scorsi è già stato sentito per rogatoria a Berna, presenti anche un magistrato italiano e il Ros. L’uomo, 58 anni, iscritto nel registro degli indagati della Procura dei minori che lo accusa di concorso in strage, durante l’interrogatorio si è avvalso della facoltà di non rispondere.

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