Brescia, ok all’ aumento di capitale

L'assemblea dei soci ha varato la ricapitalizzazione, fino a 10 milioni. Diritto di prelazione alla famiglia Corioni, che ha tempo 15 giorni per esercitarlo.

logo_brescia_calcio_00(red.) Il Brescia calcio è stato ricapitalizzato. Per 10 milioni di euro. L’assemblea dei soci di via Bazoli ha deciso un ultimo, forse disperato, tentativo per scongiurare il fallimento. Ora ci sarà tempo due mesi per risollevare le sorti della squadra e far ripartire le rondinelle.
La famiglia di Gino Corioni, patron della società, ha diritto di prelazione, da esercitare entro i prosismi 15 giorni. Cosa significa? Che le società che ruotano nella galassia Brescia calcio potrebbero dare un’iniezione di nuovi capitali, salvando di fatto via Bazoli. Difficile che questo avvenga (soprattutto se non è stato fatto prima) ora, sull’orlo del baratro finanziario. Dopo questo lasso di tempo, quindi, sarà possibile, a nuovi investitori, entrare nella partita.
Ma, anche in questo caso, l’interrogativo è più che lecito, chi si accollerebbe un impegno così oneroso, visto il decadere delle proposte delle ultime settimane (quelle firmate Sagramola e Kadir Sheikh Abdul)? L’amministratore unico del Brescia, Luigi Ragazzoni, ha spiegato che la ricapitalizzazione è l’unica strategia per poter immettere liquidità, pagare gli stipendi e getstire la società.
Chi decidesse di investire nel club biancoblù avrebbe la garanzia che la famiglia Corioni non deterebbe più la maggioranza, ma solamente una quota pari al’1% (160mila euro, la cifra investita come capitale sociale).
Quello che è certo è che, adesso, ma come prima, il Brescia calcio sembra proprio alla canna del gas.

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