Aggressioni sui bus, una “scorta” a bordo?

E' la proposta lanciata dal presidente di Brescia Mobilità, Valerio Prignachi, dopo i numerosi episodi di violenza ai danni di autisti e controllori.

(red.) Troppi, davvero troppi. Stiamo parlando dei casi di aggressione agli autisti e ai mezzi pubblici di Brescia.
L’ultimo episodio risale a martedì 21 ottobre: un controllore è finito in ospedale dopo essere stato spintonato con violenza e fatto cadere su un autobus della linea 12 a Fiumicello. L’uomo ha battuto il capo ed è stato portato al pronto soccorso.
Ed ora i 320 dipendenti di Brescia Trasporti hanno paura. Molta. I sindacati chiedono, su alcune linee particolarmente critiche e in determinati orari, la presenza di addetti a alla sorveglianza, adeguatamente formati. Una proposta abbracciata anche dal presidente di Brescia Mobilità, Valerio Pignachi, che ha suggerito di affiancare ad autisti e controllori una “scorta”, costituita da guardie giurate, a bordo dei mezzi.
Un’idea che è al vaglio dell’incontro, fissato per questo mercoledì, in Prefettura, fra l’azienda pubblica e le autorità di sicurezza, per studiare provvedimenti atti a scongiurare altri episodi di aggressione e vandalismo.
Il 50% degli autobus urbani è dotato di telecamere di videosorveglianza, 400 invece, gli “occhi elettronici” posizionati in corrispondenza dei parcheggi di Brescia Mobilità. Ma, evidentemente, non bastano.

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