Macogna, sindaci contro i camion rifiuti

Cazzago, Rovato e Berlingo si oppongono alla delibera provinciale che dà l'ok al conferimento della spazzatura nel sito franciacortino.

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(red.) Venti camion faranno la spola quotidianamente per conferire rifiuti nella discarica Macogna a Cazzago San Martino, nel bresciano.
Un via libera che non piace ai Comuni che sorgono attorno al sito e che ha suscitato numerose proteste e polemiche. L’ok è stato dato, al 10 ottobre, dal settore Ambiente della Provincia di Brescia.
Lunedì 20 ottobre, le amministrazioni di Cazzago (su cui insiste la quasi totalità dell’area della discarica), Berlingo e Rovato (oltre a Travagliato che, sebbene commissariato sostiene la battaglia) hanno informato la stampa delle inziative in programma per opporsi a questa eventualità.
Per i sindaci, l’atto firmato da Riccardo Maria Davini costituisce «uno strappo istituzionale, arrivato a due giorni dalle elezioni provinciali».
A far arrabbiare gli amministratori locali il fatto che il via libera del Broletto non tiene conto dei ricorsi ancora pendenti contro la paventata discarica che la ditta Drr vorrebbe realizzare nel territorio franciacortino. Una delle udienze è infatti fissataa per febbraio 2015, mentre il 29 ottobre è in calendario il sopralluogo dei consulenti del Tar.
Quello che non va già ai Comuni è il cambio di rotta del Broletto che, se nel 2013 prevedeva una serie di interventi che il privato avrebbe dovuto eseguire previa autorizzazione, ora richiede solo che venga asfaltata la strada che porta al sito di conferimento rifiuti. Non solo, è stato rilevato che la strada comunale, il 16 ottobre, fosse già stata chiusa per lavori senza però le necessarie autorizzazioni. Un episodio che è stato sanzionato dalle polizie locali.
Il tempo stringe ed i Comuni hanno solo un mese per opporsi al passaggio dei camion con la spazzatura. Intanto, le amministrazioni hanno annunciato una duplice sospensiva al Tar per scongiurare l’avvio del pellegrinaggio dei rifiuti alla Macogna. Una richiesta, poi, al nuovo Consiglio provinciale perchè esamini la situazione e prenda una posizione chiara sulla vicenda, definita tout court un «abuso di potere» da parte del Broletto.

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