Brescia, «La nuova provincia? Un consorzio»

Appello del segretario provinciale Pd Michele Orlando ai sindaci bresciani in vista del voto di domenica 12 ottobre in Broletto.

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    (red.) «Il nuovo ente dal 12 ottobre sarà un’altra cosa rispetto al passato: lo sforzo che dobbiamo fare tutti noi (al di là delle responsabilità politiche o istituzionali che ricopriamo) è guardare a questo grande cambiamento senza utilizzare vecchie lenti».
    E ancora: «Il momento storico che stiamo attraversando lo conosciamo bene: ad una crisi economica che investe tutto e tutti, per i comuni si aggiungono un Patto di Stabilità paralizzante, trasferimenti in calo, una legislazione che cambia in continuazione e in maniera spesso contraddittoria. Ebbene, l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno se guardiamo alla nuova Provincia è di riportarla ai bei tempi passati, fatti di litigi, contrapposizioni di parte, scontri spesso ideologici; la gravità della situazione impone invece, a tutti, senso di responsabilità e, per una volta, capacità e volontà di saper guardare oltre il proprio “orticello” per fare sistema a vantaggio dei nostri territori. Anche da questo punto di vista non si può non considerare la lista Comuni bresciani per Mottinelli Presidente quella oggettivamente più coerente con la natura “consortile” del nuovo ente provinciale».
    Sono i due passaggi chiave della lettera che il Segretario provinciale del Partito democratico bresciano, Michele Orlando, ha inviato nei giorni scorsi a tutti gli amministratori comunali della nostra provincia per invitarli a sostenere la candidatura di Pier Luigi Mottinelli alla carica di Presidente del nuovo  ente e per spiegare le ragioni che hanno portato ad una lista con Forza Italia, NCD e UDC: una «lista costituente – la definisce Orlando – a forte trazione PD e aperta al contributo di chi si fosse reso disponibile».
    «La Legge Delrio- scrive Orlando- ha modificato radicalmente la natura della Provincia: da luogo di confronto  politico in senso tradizionale è stata trasformata in un ente di secondo livello nel quale i sindaci (o i  consiglieri) avranno un ruolo preponderante per gestire le varie istanze, i problemi, ma anche le  opportunità che emergeranno dai nostri territori. Una sorta di consorzio, dunque, dei comuni a servizio
    dei comuni».
    «Il Partito Democratico (talvolta da solo, il più delle volte in coalizioni civiche o di centro
    sinistra)- continua il sindaco di Roncadelle- dopo lo straordinario risultato elettorale del maggio scorso, amministra circa la metà dei comuni  bresciani: un dato storico, in particolare in una provincia che tradizionalmente ha premiato nel voto altre  compagini politiche, ma pur sempre parziale. Eccolo dunque il cuore della questione, che è poi l’elemento  che ci ha guidato verso la decisione che abbiamo preso: può un consorzio di comuni nascere senza il  coinvolgimento, con il voto contrario, della metà degli enti che ne fanno parte? E ciò avrebbe avuto senso,  tenuto conto della ratio della legge di riforma (lo stesso Delrio, nella relazione accompagnatoria della  legge, ha scritto che l’obiettivo principale sarebbe stato “depoliticizzare le province”) e dei meccanismi di  funzionamento del nuovo ente che prevedono quorum deliberativi qualificati (il bilancio di previsione annuale, per esempio, deve essere approvato dall’assemblea dei sindaci con il voto favorevole di almeno  un terzo di loro purché rappresentino la metà della popolazione residente nella nostra provincia)?».
    Per Orlando la risposta implicita che i Democratici bresciani si danno è no, «a maggior ragione se consideriamo che quella che si aprirà nei prossimi mesi sarà un vera e propria fase costituente che dovrà dare corpo e struttura al nuovo ente. Due saranno le interlocuzioni principali che dovranno essere attivate: da un lato con lo Stato centrale, per verificare l’evoluzione della legge di riforma costituzionale per ora approvata in prima lettura al Senato e che prevede la cancellazione della province dalla carta costituzionale; e dall’altro con la Regione Lombardia, per capire quali delle oltre cento deleghe che oggi fanno capo alla nostra Provincia rimarranno e quali invece torneranno nella piena titolarità della Regione».
    Ratio della Legge Delrio, meccanismi qualificati di funzionamento del nuovo ente, importante fase costituente da gestire: sono queste dunque le ragioni che hanno portato il Partito Democratico bresciano a perseguire quella che è stata chiamata lista costituente: «una scelta certamente sofferta – ammette Michele Orlando – ma convinta, e soprattutto una scelta di chiarezza: abbiamo voluto evitare l’ipocrisia di far finta di litigare prima, sapendo di doversi per forza di cose accordare poi».
    A conclusione della missiva viene sottolineata l’importanza di un «risultato tutt’altro che scontato a cui, di fatto, siamo già giunti prima dell’appuntamento elettorale del 12 ottobre: il prossimo presidente della Provincia di Brescia, in quanto unico candidato, sarà Pier Luigi Mottinelli, esponente del PD,
    consigliere provinciale uscente e amministratore del Comune di Cedegolo. Un altro dato storico per il nostro partito, avvalorato dall’esperienza maturata in questi ultimi anni da Pier Luigi e dalle sue capacità amministrative più volte dimostrate e che lo metteranno nella condizione di imprimere quel giusto cambiamento che in molti ci aspettiamo dal nuovo ente per renderlo all’altezza delle sfide che abbiamo davanti».

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