Scarcerate le “rapitrici” di Roccafranca

Dopo un interrogatorio durato tre ore davanti al Gip di Brescia, le due donne hanno parlato di "fraintendimento". Una è libera e l'altra ai domiciliari.

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(red.) Il tentato rapimento di Roccafranca? Solo un equivoco.
Le due donne di origine marocchina arrestate con l’accusa di tentato rapimento sono state scarcerate.
Dopo essere state ascoltate durante tre ore di interrogatorio, le due assistite dall’avvocato Roberto Felappi sono riuscite a spiegarsi grazie all’ausilio di un traduttore.
A quanto pare, nella confusione, mentre le due cugine stavano facendo giovare sui gonfiabili i nipotini di 4 e 8 anni, avrebbero portato via “per errore” la bimba di un anno e mezzo dalle mani della madre.
Per questo motivo,  accogliendo la richiesta del pm Lara Ghirardi, il Gip del tribunale di Brescia ha  disposto l’immediata scarcerazione della donna più grande, 50enne, e ha concesso gli arresti domiciliari per la 33enne, che vive nel vicentino.
Il giudice ha scartato ogni ipotesi di premeditazione poichè le due marocchine si trovavano in mezzo alla gente insieme ai loro piccoli nipotini.
Le due donne hanno sempre parlato di un «fraintendimento», affermando che il loro era stato un gesto materno, perchè la bimba, che camminava davanti a loro, non fosse troppo distante dalla mamma che seguiva il gruppetto.

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