Yara, Bossetti al pm: «Sono innocente»

Quinto interrogatorio per il muratore di Mapello, in carcere per l'omicidio della 13enne di Brembate. L'uomo ha ribadito la sua estraneità al delitto.

(red.) Ha proclamato di nuovo la sua assoluta innocenza Massimo Bossetti, il muratore di Mapello in carcere a Bergamo da 50 giorni con l’accusa di aver ucciso Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate Sopra rapita il 26 novembre 2010 e ritrovata morta in un campo tre mesi dopo.
Bossetti è stato interrogato mercoledì 6 agosto per tre ore e mezza dal sostituto procuratore titolare dell’inchiesta, Letizia Ruggeri.
«Sulle domande degli inquirenti non entriamo nel merito, ma possiamo dire che Massimo Bossetti ha risposto a tutti i quesiti: la sua vita è stata scandagliata in ogni suo angolo più recondito», hanno dichiarato gli avvocati Claudio Salvagni e Silvia Gazzetti al termine delle tre ore di interrogatorio nel carcere di via Gleno a Bergamo.
«Massimo Bossetti ha continuato a proclamarsi innocente e quindi la linea della difesa non cambia di una virgola – hanno continuato i due legali -. Il nostro assistito ha risposto a tutte le domande, cercando di fornire ogni chiarimento possibile agli inquirenti». L’interrogatorio è cominciato pochi minuti dopo le 10, ora in cui hanno raggiunto la casa circondariale il pm Ruggeri, arrivata in sella alla sua moto Honda, il maggiore Riccardo Ponzone, comandante del nucleo investigativo dei carabinieri di Bergamo, e due ufficiali dei carabinieri del Ros, il colonnello Michele Lo Russo e il maggiore Amleto Comincini. Poco dopo sono giunti anche i legali di Bossetti.
Si tratta del quinto faccia a faccia tra il sostituto procuratore che coordina l’inchiesta e il presunto responsabile del delitto, e il terzo in cui l’indagato non ha scelto la via del silenzio. Il pm Letizia Ruggeri, all’uscita del carcere, non ha rilasciato alcuna dichiarazione ai numerosi giornalisti presenti, così come gli investigatori presenti all’interrogatorio. Durante il colloquio si è anche parlato dell’ultima perquisizione avvenuta nell’abitazione di Bossetti a Mapello, anche se sul contenuto vige il massimo riserbo. Sabato Bossetti aveva incontrato in carcere la madre Ester Arzuffi e l’uomo che aveva sempre ritenuto essere il padre, Giovanni Bossetti: secondo la scienza, invece, il muratore è figlio naturale di Giuseppe Guerinoni, l’autista di Gorno morto nel 1999.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.