Cane ucciso, corteo animalista tra le malghe

La manifestazione di protesta sabato 2 agosto al Crocedomini. I repsonsabili della mattanza, padre e figlio, sono stati denunciati a piede libero.

(red.) Sarebbero proprio i proprietari del cane massacrato a bastonate e colpi di pietra i responsabili delle sevizie sull’animale.
I carabinieri di Breno (Brescia) hanno deferito in stato di libertà padre e figlio, allevatori camuni, rispettivamente 49 e 18 anni, entrambi malghesi, che ora devono rispondere di uccisione di animali secondo l’articolo 554 del Codice penale. I due rischiano fino a 18 mesi di carcere.
A fotografare la drammatica sequenza un turista (rimasto anonimo) che, il 18 luglio scorso, all’altezza del passo Crocedomini, in Valcamonica, ha assitito alla mattanza del cane, un meticcio di media taglia, di proprietà dei due uomini.
L’escursionista ha immortalato la violenta uccisione dell’animale, cui hanno asistito anche due ragazzini minorenni appartenenti alla stessa famiglia di mandriani, e ha poi inviato gli scatti al quotiano locale BresciaOggi che ha riportato la notizia, che si è rapidamente diffusa suscitando generale sdegno e riprovazione.
Il 49enne pastore è stato ascoltato dagli uomini dell’Arma, rilasciando dichiarazioni spontanee. A quanto si è appreso avrebbe detto che il cane non ubbidiva agli ordini ed era diventato molto aggressivo con le persone. Un motivo che, di certo, non giustifica l’atroce gesto compiuto.
La vicenda ha sollevato l’indignazione del mondo animalista che ha promosso per sabato prossimo, 2 agosto, alle 14, una manifestazione di protesta che, partendo da Breno, si sposterà poi tra le malghe di Bazena ed Arcina al Crocedomini. L’iniziativa, che, viene sottolineato, è pacifica, è promossa dal Partito protezione animali.
Intanto, l’Enpa (Ente protezione animali) ha presentato un esposto in procura a Brescia per maltrattamento ed uccisione di animali e per abuso psicologico e violenza su minori (in riferimento ai due ragazzini che hanno assistito al massacro del cane).
In giornata i carabinieri dovrebbero provvedere al recupero della carcassa dell’animale, rimasta ancora in alta quota.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.