“Art Bonus”, «nuove opportunità per Brescia»

E' legge il decreto Franceschini che stabilisce un credito d’imposta dal 65% per le donazioni da parte di privati a favore dei beni culturali pubblici.

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(red.) Nessun astenuto, 159 sì, 90 no. Con questi numeri il Senato si è espresso lunedì 28 luglio a favore del decreto Franceschini su Cultura e Turismo (il cosiddetto “Art Bonus”, sebbene questa definizione si riferisca solo ad una parte del decreto), che ora è legge.
«Finalmente- ha detto il ministro Dario Franceschini.-anche in Italia ci sono strumenti fiscali adeguati per sostenere la cultura e rilanciare il turismo. Adesso non ci sono più scuse: veniamo da anni di tagli, è arrivato il momento di investire».
Un punto di vista condiviso da Laura Castelletti, vicesindaco del Comune di Brescia con delega alla Cultura e al Turismo: «Questa legge ci dà futuro ed entusiasmo, indica un percorso, consegna all’Amministrazione uno strumento di lavoro innovativo e importante. Sfrutteremo ogni opportunità che per suo tramite viene offerta sia ai beni culturali sia a tutti coloro che vorranno investire sullo straordinario patrimonio della loro città».
Il testo integrale della legge non è ancora disponibile, ma la sintesi ufficiale pubblicata sul sito del Mibact mette in evidenza le molte novità importanti introdotte, a partire dall’ormai notissimo Art Bonus: con questo articolo – che mira a rompere la barriera tra pubblico e privato nel campo dei beni culturali – viene stabilito un credito d’imposta a partire dal 65% per le donazioni da parte di privati, siano essi persone fisiche o imprese, destinate a interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, di musei, siti archeologici, biblioteche e archivi o a spese di investimento per Teatri e Fondazioni lirico sinfoniche.
«Tentativi di attrarre capitale privato ne erano stati fatti anche in passato, ma la macchinosità della procedura e il limitato vantaggio fiscale ne avevano vanificato il successo», continua Laura Castelletti. «Le nuove disposizioni fanno ben sperare e potendo contare anche sul supporto di una struttura come la Fondazione Brescia Musei e sulle capacità manageriali del suo nuovo direttore sono convinta che sapremo intercettare la voglia di partecipazione e sostegno che molti bresciani mi hanno già dimostrato di avere».
Oltra alla cultura, protagonisti del decreto sono il turismo e gli investimenti turistici in nuove tecnologie, a sottolineare come le due cose – nel paese del turismo culturale – non possano più essere pensate come mondi assestanti.
Turismo culturale significa anche crescita e occupazione per i poli di attrazione e la legge non manca di inserire incentivi per lo sbocco lavorativo dei giovani in questo settore. In deroga alle norme vigenti, gli istituti e i luoghi della cultura pubblici potranno infatti assumere, mediante contratti di lavoro a tempo determinato, professionisti di età non superiore a 40 anni da impiegare nel rafforzamento dei servizi di accoglienza e assistenza al pubblico e nel potenziamento degli interventi di tutela, vigilanza, ispezione, protezione, conservazione e valorizzazione dei beni culturali. Si tratta della prima concreta applicazione della legge sulle professioni culturali appena approvata dal parlamento (Legge Madia).
«Con calma e attenzione leggerò integralmente il testo della legge non appena sarà disponibile” è l’impegno di Laura Castelletti, che aggiunge la volontà di “confrontarmi  con le molte realtà che a Brescia e nel suo territorio operano in questo ambito. Con le stesse sarà inoltre interessante valutare l’istituzione della competizione a capitale italiana della cultura, che il Governo intende avviare già nel 2015, e a cui, se sapremo mettere in rete tutte le nostre forze attive in campo artistico e culturale, sono convinta che Brescia debba partecipare».

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