Yara, Bossetti figlio illegittimo

Il profilo genetico dell'uomo, sospettato dell'omicidio di Yara Gambirasio, è incompatibile con quello della persona che gli ha dato il cognome.

(red.) Gli esami del Dna confermano che Massimo Giuseppe Bossetti, sospettato dell’omicidio di Yara Gambirasio, non è il figlio legittimo dell’uomo che gli ha dato il cognome. Infatti non c’è compatibilità tra il Dna di Giovanni Bossetti e quello del figlio legittimo Massimo Giuseppe Bossetti.
E’ il risultato dell’esame del profilo genetico del marito di Ester Arzuffi, che quindi non sarebbe il padre naturale del fermato.
Da due giorni, infatti, la madre di Massimo Giuseppe Bossetti, Ester Arzuffi, continuava a negare che l’uomo e la sorella gemella Letizia fossero figli illegittimi, nati da una relazione adulterina con l’autista di autobus Giuseppe Guerinoni, come invece sostiene l’accusa. Ora la donna viene smentita dalla comparazione dei Dna suo e dell’arrestato, confronto secondo il quale l’uomo non è figlio di chi gli ha dato il cognome (Giovanni Bossetti, sposato con Ester Arzuffi dal 1966, cioè da quattro anni prima della nascita dei gemelli) ma appunto di Guerinoni, con il quale la donna aveva avuto una relazione tre anni dopo essersi sposata, e che aveva a sua volta moglie e tre figli. La notizia potrebbe ora portare una schiarita su una situazione di tensione nata nella Procura di Bergamo proprio sulla paternità dell’arrestato.
Con il Gip Ezia Maccora, che aveva manifestato l’intenzione di chiedere l’esame del Dna di Giovanno Bossetti (il quale è peraltro malato da tempo e le scoperte degli ultimi giorni non hanno fatto che peggiorare il suo stato), una richiesta che non sarebbe stata bene accolta dalla pm Letizia Ruggeri.
Si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti ai Pm Giuseppe Bossetti, fermato per l’omicidio di Yara Gambirasio. L’uomo aveva fatto la stessa scelta lunedì scorso dopo il fermo. L’esame della comparazione tra il Dna di Giovanni Bossetti e quello del figlio legittimo Massimo Giuseppe Bossetti ha evidenziato che non c’è compatibilità tra i due profili genetici e che quindi l’uomo accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio non è il figlio naturale del primo.
Intanto le forze dell’ordine sono al lavoro per ricostruire le frequentazioni dell’uomo fermato, attorno alla villetta dove la giovane viveva con la famiglia. Diversi agenti si sono presentati nel paese dei Gambirasio e hanno ripercorso il tragitto che va dalla palestra di via Locatelli, dove Yara è stata vista l’ultima volta, e la sua abitazione in via Rampinelli. Sono stati al solarium Oltreoceano, dove i proprietari hanno raccontato di aver avuto Bossetti come cliente diversi anni fa. Sono stati al Loto caffè, un altro esercizio che dista poche centinaia di metri da casa Gambirasio. Anche qui Bossetti, secondo quanto hanno riferito dei clienti, veniva spesso. «È una faccia conosciuta – ha detto  la titolare del bar -, ma niente di più. Di qui passa tanta gente, quando abbiamo visto la sua foto sul giornale, però, l’abbiamo riconosciuto».

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