“Discarica Profacta incompatibile col Parco delle Cave”

Lo ha assicurato l'assessore del Comune di Brescia Gianluigi Fondra. Il progetto era stato già bocciato dalla Asl.

(red.) «La discarica Profacta? E’ incompatibile con la realizzazione del Parco delle Cave».
Lo ha detto l’assessore all’ambiente del Comune di Brescia Gianluigi Fondra, parlando della discarica di amianto di via Brocchi, a Brescia, bocciata dall’Asl di Brescia. Non solo la Profacta, ma qualsiasi altra discarica, per Fondra, è assolutamente incompatibile con il Parco delle Cave per il quale l’amministrazione comunale ha avviato un percorso di progettazione partecipata. «Tale risultato sarà perseguito attraverso la costituzione di un Parco Locale di Interesse Sovracomunale (Plis) che veda l’adesione dei Comuni confinanti il cui primo passo è in itinere con la previsione nell’ambito del Pgt del Parco delle Cave». 

La Loggia lo ha ribadito anche nelle conferenze decisorie del 29 maggio e 12 giugno.
Regione Lombardia aveva convocato una conferenza dei servizi per acquisire elementi utili al fine di valutare l’eventuale rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia) della discarica monorifiuto per rifiuti contenenti amianto. In quella sede il Comune di Brescia ha ribadito le posizioni che sono state assunte fin dall’autunno 2013. In particolare, nell’incontro del 29 maggio, come si legge dal verbale, il Comune ha chiesto che il procedimento autorizzatorio fosse integrato con la valutazione di impatto sanitario prevista dalla DGR 24.01.2014 n. 1266. «Tale integrazione, obbligatoria per i nuovi impianti, consentirebbe di acquisire ulteriori elementi di valutazione di carattere sanitario a garanzia delle popolazioni residenti. Peraltro, pur rilevando che si tratta di procedimento di rinnovo di un impianto esistente, si eccepisce che sono stati effettuati pochissimi conferimenti di rifiuti».
Nella s
eduta del 12 giugno,  il Comune di Brescia «conferma, prendendo atto della interpretazione di Regione Lombardia circa la natura ordinatoria e non perentoria dei termini di cui al D. Lgs. 152/2006 relativi ai procedimenti amministrativi per il rilascio di AIA, che la non osservanza degli stessi, oltre a rappresentare un potenziale vizio del procedimento, determina gravi difficoltà per le amministrazioni locali nella definizione delle strategie per la pianificazione e riqualificazione del territorio. Il Comune di brescia, inoltre, conferma che tutte le determinazioni in ordine alle discariche che insistono sull’area vasta di Brescia e in particolare Profacta e Castella debbano essere assunte attraverso una attenta e coordinata istruttoria da parte degli uffici competenti tenendo conto del cumulo degli impatti, della sostenibilità ambientale nonché delle legittime prerogative e potestà di pianificazione da parte delle amministrazioni locali. Infatti, tali discariche, oltre all’impatto ambientale e sanitario, rischiano per la loro collocazione di pregiudicare il Parco delle Cave che l’Amministrazione intende realizzare, anche attraverso l’istituzione di un PLIS, per restituire alla collettività aree gravemente compromesse e preservare l’ecosistema con la realizzazione di uno strategico corridoio ecologico finalizzato alla salvaguardia e alla valorizzazione degli habitat planiziali. Infine, evidenzia che l’ipotesi di realizzazione di tali impianti ha determinato una situazione allarmante di esasperazione sociale nella Comunità che da anni oramai attende interventi di riqualificazione e protezione del territorio».

L’Assessore all’ambiente, alle cave e ai parchi territoriali

 

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