Stamina, braccio di ferro Regione-giudici

L'assessore alla Salute Mantovani ricorrerà contro il tribunale di Pesaro che ha imposto di individuare medici disposti ad effettuare le infusioni.

(red.) «Ho dato mandato all’Azienda ospedaliera Spedali Civili di Brescia e all’Avvocatura regionale di verificare ogni possibilità al fine di contestare l’ordinanza del Tribunale di Pesaro in tutte le sedi possibili, ivi incluse le giurisdizioni superiori».
Lo ha detto Mario Mantovani, vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia, sul provvedimento emesso il 13 maggio scorso dal Tribunale di Pesaro, che ha ordinato di autorizzare il presidente del Consiglio direttivo dell’Ordine dei medici di Brescia ad accedere presso gli Spedali Civili di Brescia, in sostituzione del rappresentante legale dell’ente ospedaliero, al fine di individuare, fra il personale medico specialistico dipendente dell’azienda stessa o avvalendosi della collaborazione di supporti esterni, medici che possano provvedere ad eseguire le cure legate al cosiddetto ‘trattamento Stamina’.
«Già nelle scorse settimane – ha spiegato l’assessore – avevo provveduto ad interpellare il Capo dello Stato quale Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura al fine di sensibilizzare le autorità competenti sulla difficile situazione in corso, con una parte della autorità giudiziaria tesa ad approfondire eventuali difformità rispetto alla validità scientifica del cosiddetto ‘metodo Stamina’ e al percorso che ne aveva portato l’applicazione presso gli Spedali Civici di Brescia e con altri tribunali invece impegnati ad imporre la somministrazione di tali terapie, con specifiche ordinanze emesse nei confronti della struttura lombarda».
«Ora siamo costretti ad assistere a questa ulteriore incongruenza che risulta inaccettabile e davvero poco comprensibile sia alla luce delle scelte assunte da parte della magistratura sia rispetto all’autonomia ed alla responsabilità delle nostre strutture lombarde e di tutti gli operatori che da sempre vi lavorano con competenza e che noi intendiamo difendere e tutelare. Per questo – ha concluso l’assessore – provvederò nelle prossime ore ad interpellare nuovamente il Capo dello Stato».

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