A2A, vendita del 5% verso il rinvio?

Secondo Il Sole 24 Ore, Brescia e Milano rimanderebbero l'operazione, in quanto l’attuale quotazione del titolo è inferiore agli 0,87 euro.

(red.) Il collocamento del 5% del capitale di A2A, secondo quanto scritto da Il Sole24Ore domenica 18 maggio, potrebbe essere rinviato dai Comuni di Milano e Brescia, soci di maggioranza della utility,  in quanto l’attuale quotazione del titolo è inferiore agli 0,87 euro, vale a dire il prezzo medio delle azioni dei sei mesi precedenti alle delibere di giunta. Il prezzo minimo per procedere con l’operazione sarebbe 0,91 euro.
E’ soprattutto la Leonessa la più propensa al collocamento, a fare un’attenta valutazione del caso: i proventi della vendita, infatti, verrebbero utilizzati per pagare le rate di alcuni mutui a fine giugno.
Se il titolo non si rialzerà, l’operazione dovrà essere rinviata. In quel caso la Loggia farà fronte alle scadenze con lo stacco del dividendo, del valore di circa 28 milioni di euro, previsto per il 23 giugno.
Intanto, sono scattate le ultime consultazioni per le nomine del management dell’ex munixcipalizzata, in vista dell’assemblea del 13 giugno.
Secondo le notizie degli ultimi giorni, in pole position per il posto da amministratore delegato ci sarebbe Valerio Camerano, ex numero  di Gdf Suez Energie.
Le amministrazioni starebbero tuttavia rivalutando il futuro ruolo di Renato Ravanelli, attuale direttore generale, candidato di punta per Brescia, cui però Palazzo Marino ha contrapposto il nome di Stefano Cao. Ravanelli significherebbe dare continuità al lavoro svolto finora dalla multiutility, ma resta da vedere se lo stesso direttore accetterebbe un ridimensionamento della situazione operativa, anche alla luce dei risultati degli ultimi due anni.

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