Anas in Siria per combattere con la Jihad?

Del giovane marocchino di Vobarno, arrestato (e poi scarcerato) con l'accusa di terrorismo, la famiglia non ha più notizie da quattro mesi.

(red.) Che fine ha fatto Anas El Abboubi, il 19enne marocchino residente a Vobarno (Brescia), che venne arrestato il 12 giugno 2013 dalla Digos di Brescia nell’appartamento in cui viveva con i genitori e il fratello minore con l’accusa di addestramento finalizzato al terrorismo internazionale?.
Il ragazzo, poi scarcerato dal Tribunale del Riesame, aveva quindi sostenuto gli esami alla Scuola Bottega, rinunciando però ad iscriversi all’anno successivo, preferendo cercare un lavoro in zona. Lavoro che, perà il giovane magrebino non avrebbe mai realmente cercato perchè  è partito alla volta della Siria per diventare un guerrigliero. Da quel momento la famiglia non ha più avuto sue notizie.
Secondo gli investigatori, che hanno passato al vaglio anche il profilo Facebook del ragazzo, iscrittosi con il nickname «Anas Al-Italy», in cui afferma di lavorare «presso la Jihad», pagina in cui ha postato una sorta di «audio-testamento» lungo sedici minuti in cui dice di essere stato «discriminato per il mio credo religioso», sarebbe partito alla volta della Turchia. Sulla pagina web sono state pubblicate alcune foto che lo ritraggono vestito da guerrigliero, con armi in pugno ed in compagnia di altri combattenti.
L’ultimo contatto, proprio tramite il social, l’avrebbe avuto con la famiglia quattro mesi fa. I genitori gli hanno chiesto di tornare, ma lui ha risposto di stare bene, promettendo che sarebbe tornato. Da allora, il silenzio.
Per gli inquirenti che lo avevano tratto in arresto, Anas possedeva conoscenze e frequentazioni in rete necessari per entrare in azione con un attentato.  Presunti obiettivi sarebbero stati la stazione di Brescia e la caserma Goito, il Crystal Palace e il cavalcavia Kennedy, ma anche il questore e piazza della Loggia. I giudici del Riesame però hanno ritenuto che il ragazzo avesse consultato video pubblicati su Youtube e quindi accessibili a tutti, sottolineando che la condivisione di video, benchè con contenuti di «fondamentalismo islamico, non vale a configurare nè la condotta di addestramento, nè la fornitura di istruzioni».
Scriveva Anas il 21 dicembre scorso: «Per il gas e il petrolio,fingerebbero qualsiasi scena difronte al mondo,i tiranni di questa epoca, Barack Obama e Putin mentre ad Aleppo citta la gente corre spaventata, le donne prese dal panico cercano riparo, tutti i visi che guardano in alto,un elicottero che sorvola la zona che sta per lanciare un razzo, ma indeciso, ha l imbarazzo della scelta, ed ecco che senti le urla, e vedi le macchine infuocate, la gente che piange. Ed in tv parlano e condannano i TERRORISTI ISLAMICI perche vogliono applicare la Sharia, ed ovviamente vogliono innapropriarsi del petrolio e del gas presente sul territorio syriano, Grande incubo per i Sionisti». L’ultimo post è datat 28 gennaio. da allora, nessun’altra parola, nessuna notizia.

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