Bufera in Provincia, appalti agli “amici”

Scorie sotto la Lenese, la Quinzanese, la ex Ss 345 Tre Valli per il tratto Bagolino-Collio e anche la tangenziale Sud. Coinvolte 22 persone.

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    (red.) La  Lenese, la Quinzanese, la ex Ss 345 Tre Valli per il tratto Bagolino-Collio e anche la tangenziale Sud.
    Sotto queste strade si nasconderebbero le scorie, per le quali è finito agli arresti l’imprenditore Mariano Gaburri nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Brescia e del Noe di Roma che ha travolto la Provincia di Brescia. Nel mirino degli inquirent, appalti concessi per opere urgenti anche quando non ci sarebbero state le condizioni e concessi ad imprese “amiche” che riuscivano sempre a fare le offerte migliori.
    Ventidue le persone coinvolte: per otto di queste la Procura aveva chiesto l’applicazione di una misura cautelare. Il gip non ha, però, ritenuto sussistenti le esigenze cautelari. Oltre a Bondoni e Gaburri, già finiti agli arresti, si parla anche di Carlo Faccin, funzionario ancora in servizio, e Bortolo Perugini, in pensione. Bondoni, Faccin e Perugini  sarebbero accusati di peculato. Si sarebbero appropriati di oltre 12mila euro come incentivo di progettazione della messa in sicurezza della 668.
    I funzionari avrebbero sovrastimato i quantitativi e di conseguenza i prezzi per le opere, approvando un progetto esecutivo privo della documentazione necessaria. Gli inquirenti contestano a Faccin e Perugini anche il falso per aver accertato la validità del progetto e la sua conformità alle leggi vigenti anche quando non lo era.

     

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