Test d’ingresso, polemiche sulle anticipazioni

In questi giorni si stanno svolgendo le prove di ammissione alle facoltà a numero chiuso fra cui Medicina. Critici gli studenti e lo stesso ministro Giannini.

(red.) E’ stata una novità assoluta quella dei test di ammissione all’Università spostati a primavera. Invece che nei mesi autunnali le facoltà italiane a numero chiuso  hanno anticipato di circa cinque mesi le prove d’ingresso che si stanno svolgendo proprio in questi giorni.
Dopo Medicina anche le facoltà bresciane di Architettura e Ingegneria hanno infatti aperto le porte ai candidati-matricole intenzionati a provare ad entrare nel novero degli ammessi. Una novità, quella dei test d’ingresso a primavera che però non è piaciuta molto agli studenti, molti dei quali ancora impegnati nell’ultimo anno di scuola e con in vista una maturità ancora da preparare.  «Con l’estate ci saremmo preparati meglio – dicono -. Così sono stati avvantaggiati gli studenti al secondo tentativo».
E in effetti non si può negare che sia stata anche l’anticipazione dei test a causare una netta flessione delle inscrizioni.  Erano 1.197 candidati (poco meno degli iscritti al test, 1.240), i partecipanti al test di Medicina, numero sensibilmente diminuito rispetto all’anno scorso, quando gli aspiranti medicialle preseconla prova erano stati circa 1.500 (1.572 gli iscritti).
Di diverso avviso però i rettori e i docenti universitari:  «La data dei test di ingresso anticipata ad aprile dovrebbe servire a dare agli studenti più possibilità di programmazione, oltre ad allineare l’Italia all’Europa. Peraltro, molte delle materie dei test non sono diverse da quelle di studio» ha dichiarato il professor Alessandro Padovani, presidente del corso di laurea in Medicina di Brescia.
Più vicina al parere degli studenti il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini: «L’anticipazione in primavera dei test di ammissione a Medicina è stata una decisione assunta in precedenza al mio mandato e sulla quale io non sono intervenuta. Credo però che la compresenza del test e della stagione finale della scuola con l’esame di maturità offra elementi su cui riflettere».

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