Adro, Lancini: non fu peculato

Il sindaco prosciolto dall'accusa di avere utilizzato fondi pubblici per replicare alle accuse mosse dalla Cgil. Resta aperto ancora il fascicolo sull'area feste.

(red.) Oscar Lancini, il sindaco leghista di Adro, nel Bresciano, è stato prosciolto dall’accusa di peculato. Lo ha stabilito il giudice per le indagini preliminari Enrico Ceravone, ha deciso il non luogo a procedere.
La vicenda (l’ennesima) che ha visto coinvolto il primo cittadino adrense prese le mosse da una denuncia per diffamazione presentata in Procura dalla Camera del Lavoro di Brescia cui il sindaco aveva risposto, utilizzando carta intestata del Comune, replicando alle critiche sulla gestione della mensa scolastica e chiedendo ai cittadini, cui la lettera era stata inviata in centinaia di copie, di stracciare la tessera del sindacato.
Il pm Fabio Salamone non ravvisò gli estremi per una denuncia in tal senso, ma aprì comunque un fascicolo per l’utilizzo di materiale dell’amministrazione comunale (quindi acquistato con soldi pubblici) per rispondere alle accuse della Cgil. Da qui la nuova imputazione, per peculato, e la richiesta di rinvio a giudizio. Nell’udienza preliminare che si è tenuta mercoledì 26 marzo il gip ha però disposto il non luogo a procedere.
Ma i guai per Lancini non sono finiti: infatti la Corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza con la quale il Tribunale del Riesame aveva revocato l’ultima ordinanza di custodia cautelare che aveva portato il sindaco agli arresti domiciliari con le acuse di turbattiva d’asta, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e falso in atto pubblico, nell’ambito dell’inchiesta sulla realizzazione della nuova area feste di Adro. Ne consegue che il Riesame dovrà nuovamente esprimersi sugli arresti domiciliari sia sul piano sostanziale che formale. Indagati insieme con lancini ci sono anche il responsabile dell’area tecnic Leonardo Rossi, gli imprenditori Alessandro Cadei e Emanuele Casali. Tutti e quattro, in attesa della fissazazione dell’udienza, sono in libertà.

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