A2A, Goldman Sachs: «Vendere»

Mentre Milano e Brescia sono orientate a collocare il 5% della utility con un accelerated book building, a Piazza Affari l'azione si mantiene sui massimi di metà 2011.

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(red.) Mentre i Comuni di Milano e di Brescia sono orientati a collocare il 5% di A2A attraverso un accelerated book building da completarsi entro il prossimo 19 maggio, a Piazza affari l’azione si mantiene intorno ai massimi di metà 2011 sopra 1 euro (+0,40% a quota 1,004 euro). Il collocamento del 5% dovrebbe fruttare ai due Comuni 160 milioni di euro circa.
L’obiettivo sarebbe quello di rendere possibile agli eventuali acquirenti, che venissero in possesso di partecipazioni rilevanti, di presentare la propria lista di minoranza per la nomina degli amministratori all’assemblea del 13 giugno, che sancirà il ritorno al sistema di governance tradizionale con l’eliminazione del consiglio di sorveglianza e del consiglio di gestione e la nomina di un consiglio di amministrazione, che vedrà quindi ridotti i consiglieri da 23 a 12.
La notizia era attesa dal mercato ed Equita ha confermato mercoledì 19 marzo il rating hold e il target price a 1,04 euro sul titolo, mentre Banca Imi ha ribadito add con un prezzo obiettivo a 1,05 euro, stimando un effetto neutro sul titolo A2A dalla cessione del 5% da parte dei due Comuni. Viceversa Goldman Sachs, pur alzando, in un report sulle utilities europee, il target price da 0,79 a 0,85 euro per riflettere il più basso costo medio ponderato del capitale in seguito al calo dei rendimenti dei titoli di Stato, ha ribadito il rating sell.
Goldman Sachs punta su altre utilities. L’unica italiana nella sua Conviction Buy List è Hera (target price rivisto da 2,30 a 2,40 euro, +1,08% a 1,963 euro l’azione in borsa) che presenta un upside potenziale del 22% rispetto all’attuale target price. Le altre utilities preferite dalla banca Usa sono E.On, Drax e United utilities.

 

 

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