Sochi, la Merighetti è medaglia di legno

La discesista bresciana è arrivata a soli 17 centesimi dal podio. Una gara la sua pressoché perfetta. Sabato potrà riprovarci con il supergigante.

(red.) Qualche centesimo di secondo, un nonnulla, e sarebbe stata gioia. E invece hanno il sapore amaro del rammarico le Olimpiadi di Daniela Merighetti: nella discesa libera di Sochi, che si è disputata mercoledì mattina, la sciatrice bresciana si è classificata quarta, a 17 centesimi dal podio.
Sino all’ultimo intermedio ‘Dada’ (1:41:84 il tempo finale) era seconda, dopo una prima parte di gara pressoché perfetta. Le era davanti solo la slovena Tina Maze, che ha poi mantenuto l’oro seppur ex aequo con la svizzera Gisin. Terza l’altra elvetica Gut, tra le grandi favorite alla vigilia di una gara dove i pronostici sono in realtà andati a farsi benedire.
Del resto le Olimpiadi non erano iniziate al meglio per l’atleta bresciana, che pochi giorni fa si era guadagnata una leggera contusione al ginocchio, dopo una pericolosa caduta in allenamento. “Ho perso un po’ di tempo in fondo all’ultima parte – spiega la 32enne delle Fiamme Gialle -. Sono delusa dal quarto posto ma qualcuno doveva pur occuparlo…”. Eppure una speranza c’è ancora: sabato 15 febbraio è in programma il supergigante. Certo non è la specialità preferita da Daniela, ma le olimpiadi sono imprevedibili e in più è San Faustino. Speriamo solo che al patrono di Brescia piaccia lo sci, e porti alla Merighetti la fortuna che è mancata quest’oggi.

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