Bonifiche, presto nuovi fondi per il Sin

Annunciati dal ministero 51 miliardi stanziati dalla Legge di stabilità. L’80% andrà al Sud. Pernice: «Brescia avrà una priorità nella distribuzione».

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(red.) Sono in arrivo nuovi fondi per le bonifiche relative al Sito di interesse nazionale Caffaro.
La notizia è stata diffusa da Maurizio Pernice, direttore generale per la tutela del territorio e delle risorse idriche del ministero dell’Ambiente.
Proprio in questi giorni, infatti, le università di Brescia, Roma e Catania si incontrano alla facoltà di Ingegneria per l’annuale SiCon, convegno sui siti contaminati italiani. Nella giornata di sabato 8 febbraio, il convegno si trasferirà al museo di Scienze naturali in collaborazione con il Comune di Brescia.
Secondo quanto reso noto da Pernice, la Legge di stabilità ha stanziato 51 miliardi per interventi in difesa del suolo e bonifiche. Nella giornata di venerdì 7 febbraio, le Regioni comunicheranno al ministero le criticità maggiori, in base alle quali verranno ripartiti i fondi che, comunque, spettano per l’80% alle regioni del Sud.
Nelle parole di Pernice «una parte dei soldi andranno ai Sin e quindi anche Brescia beneficerà di ulteriori risorse». Il sito bresciano, infatti, è considerato prioritario a causa della sua incidenza diretta sulla popolazione civile.
Il ministero, comunque, è impegnato anche sul fronte della procedura fallimentare della Caffaro: si lavora per individuare le responsabilità sull’accaduto, non attribuibili ai soli vecchi proprietari.
Il 20 febbraio, poi, come precedentemente annunciato, si terrà una conferenza dei servizi per prendere in esame alcuni progetti di bonifica di aree private e pubbliche.
Riguardo alla figura del commissario unico per il sito Caffaro, Pernice non sembra avere dubbi: «il Ministro ha preso un impegno e c’è la volontà politica di farlo».
Per quanto concerne i finanziamenti ad oggi disponibili, ai 6,75milioni di euro stanziati nel 2009 a novembre se ne sono aggiunti altri 1,1. Sul totale delle aree perimetrate nel Sin, il 68% risulta avere un piano di caratterizzazione approvato, il 29% è già stato caratterizzato e il 16% ha un Mise (Messa in sicurezza di emergenza) delle acque.

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