Ctb, il direttore minaccia le dimissioni

Lo sfogo su Facebook dopo un incontro in comune. Non sarà toccata comunque la quota associativa e di produzione. Riflessione sulla quota di gestione del Sociale.

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(red.) Da uno sfogo affidato a Facebook dopo un incontro in Comune, parte una polemica sui fondi destinati al Ctb.
A dare il la, il direttore Angelo Pastore, che sul suo profilo ha scritto, il 25 gennaio: «Dopo un incontro con il Direttore Generale del Comune di Brescia sono disposto e disponibile a nuove avventure lavorative….sarebbe la storia di una sconfitta ma così va ed è la vita…alla soglia dei sessanta si può ricominciare… un saluto a tutti». Una frase che lascia spazio a pochi dubbi sulle intenzioni di pastore, e a cui ha fatto subito seguito un commento della presidente Carla Boroni: «Devono guardarmi bene e negli occhi”Angelo Pastore… perché anche le mie dimissioni sono lì pronte, vicine alle tue!».
Motivo scatenante, sarebbe una riduzione dei fondi per la struttura pubblica. Come spiega Pastore, che ha un contratto fino a fine 2015, «se il Comune attuerà quanto mi è stato riferito venerdì dovrei occuparmi della liquidazione di un Ente che ha 40 anni di storia, un bilancio in pareggio, 5000 abbonati e una attività nazionale e locale in continua crescita di grande consenso e prestigio».
La situazione, come poi ha aggiunto qualche ora dopo Pastore è in evoluzione. «Anche se tengo famiglia, non ho potuto non commentare che sono disposto e disponibile a nuove opportunità professionali che qualora si verificassero prima della mia scadenza accetterei immediatamente, da sconfitto, ma la dignità non ha prezzo. Seriamente credo che la situazione non sia accettabile comunque con il consenso dalla Presidente Carla Boroni, del consulente artistico Franco Branciaroli e del CdA approveremo la prossima stagione ma, mi conosco, l’avventura Brescia, nel fondo del mio cuore, è finita».
Fino ad ora, in realtà, non c’è nulla di certo. Giovedì 30 gennaio è previsto un incontro in Loggia. Quello che per ora trapela, comunque, è che la quota associativa del Comune, di 388mila euro (200.000 la quota della Provincia, 160.000 euro quella della Regione) non solo non è stata toccata, ma non è neanche in discussione. Cosa non di poco conto, perché è la cifra necessaria per il mantenimento dello Stabile. Non sarebbero in discussione neanche i fondi per la produzione, che sono stati confermati da parte sia del Comune che delle sue partecipate. Nel 2013, la Loggia e il sistema delle controllate ha messo sul Ctb 1.019.126,50 euro (150.000 euro A2A, più 75.000 euro della Fondazione Asm per le stagioni teatrali 2012-2013 e 2013-2014, a cui si aggiungono i 5.000 euro della Fondazione per il teatro Santa Chiara e la pro quota annuale).  L’unica voce che potrebbe subire qualche modifica è quella del costo di gestione del Teatro Sociale, che nel 2013 è stata di 430.000 euro. Nulla è certo, però, perché per ora è in corso una valutazione tecnica, e non politica.

 

 

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