Nuovo Rigamonti, non solo calcio?

Ancora aperto il confronto fra Infront e Comune sulla realizzazione di un nuovo impianto. Da chiarire destinazione e investimenti necessari.

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(red.) Novembre è quasi finito. E il futuro del nuovo stadio del Brescia calcio, ancora, non è chiaro. Se la società Infront, infatti, in un primo momento aveva indicato il mese di ottobre come termine ultimo per chiarire il destino della struttura, i tempi, evidentemente, si sono allungati.
Va detto, comunque, che nonostante l’accordo di esclusiva con il Brescia Calcio scada il 31 dicembre, potrebbe essere rinnovato. Resta aperto, quindi, nonostante non ne siano chiari i termini, il confronto fra la società che si è detta interessata a ricostruire il Rigamonti 2 e il sindaco Emilio Del Bono.
D’altra parte, nelle scorse settimane, Infront ha reso noto che i risultati di un primo sondaggio di mercato fra i bresciani non hanno evidenziato un riscontro sufficiente da chi ne dovrebbe usufruire solo per il calcio.
L’ipotesi che sembrerebbe più accreditata, quindi, riguarda la valutazione  della conversione della destinazione dell’impianto a struttura multiuso. In ogni caso, comunque, nel momento in cui un accordo dovesse essere trovato, la società sarebbe intenzionata a portare a Brescia progettisti e commerciali di Esg, la compagnia inglese che ha realizzato il nuovo stato di Wembley.
Al momento, poi, pare che una delle  possibilità al vaglio di Infront riguardi la realizzazione del nuovo stadio nello spazio tra l’antistadio e il parcheggio, in modo da permettere al Brescia Calcio di continuare a giocare nel vecchio impianto – che, solo in un secondo momento, verrebbe demolito per lasciar spazio al parcheggio – fino al completamento di quello nuovo. Da chiarire, poi, sarebbero gli investimenti privati necessari al progetto per proseguire.

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