Brixia Expo chiude e diventa parco tecnologico

Questo il progetto per il polo fieristico bresciano. All’interno del padiglione centrale, un museo dai contenuti sempre in evoluzione e un acceleratore start up.

(red.) C’è aria di novità per Brixia Expo. L’area fieristica bresciana, infatti, si prepara a subire, dalla fine di novembre, alcuni importanti cambiamenti.
Grazie alla collaborazione fra Camera di Commercio di Brescia e la società romana Micromegas Comunicazione, a partire dal 2014 la fiera, che non è mai decollata e ha sempre avuto bilanci in perdita, chiuderà e nel padiglione principale inizieranno i lavori per la realizzazione di un parco tecnologico, un museo interattivo e un acceleratore start up.
Come leggiamo sulle pagine del Giornale di Brescia, infatti, Micromegas, azienda specializzata in comunicazione, marketing e produzione di audiovisivi, da anni stava lavorando a un progetto di polo tecnologico ed era alla ricerca di un luogo adatto alla sua realizzazione.
Complice anche la crisi del sistema fieristico internazionale, quindi, il consiglio di Brixia Expo ha valutato e apprezzato la proposta della società romana. Il padiglione centrale della struttura fieristica verrà così ceduto ad una nuova società realizzata da Micormegas in collaborazione con un partner istituzionale che opera sul territorio bresciano.
Il progetto prevede la creazione di un polo che ricopra diverse funzioni: da una parte, sarà “incubatore” di imprese (grazie alle start up), dall’altra, invece, verrà visitato dagli studenti che potranno apprezzare contenuti mutevoli  e in costante evoluzione. Nelle intenzioni, i lavori di messa a punto degli spazi dovrebbero terminare entro marzo 2014.
Rimane la partita del Ciambellone, che l’ente fiera aveva promesso al comune di Brescia in cambio di alcuni lavori urbanistici mai realizzati. La Loggia è stata chiara, e si è detta pronta a rinunciare all’immobile ristrutturato, in cambio di 8 milioni di euro cash, oppure ottenendo gratuitamente un palazzetto dello sport da 5 mila posti in un’altra zona della città.
Ora, se nei piani del cda dell’Immobiliare Fiera la cessione dell’immobile non è più in programma, la questione del risarcimento del comune dovrà essere affrontata in tempi rapidi.

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