La torre Tintoretto? Un nuovo carcere

Questo il provocatorio progetto che tre giovani architetti hanno proposto a un concorso. La torre di San Polo verrebbe convertita in struttura detentiva per reati minori.

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    (red.) L’idea è stata presentata al recente concorso per nuove idee indetto dall’Ordine degli Ingegneri di Brescia. Il progetto, proposto dagli architetti Francesca Santaniello, Celestina Savoldi e Gabriele Falconi prevede di utilizzare la Torre Tintoretto di San Polo come carcere sostitutivo della stracolma struttura di Canton Mombello.
    Il destino della torre di proprietà dell’Aler, si sa, è al centro delle discussioni da mesi: inizialmente si era parlato di abbattimento, quindi di messa in vendita. Ora, l’obiettivo dei tre giovani architetti sarebbe quello di «Riaprire il dibattito sul recupero dell’immobile, con una proposta praticabile dal punto di vista immobiliare che sia allo stesso tempo capace di rispondere ad un problema di politiche pubbliche».
    Nella fattispecie, l’idea prevede l’intervento di un investitore privato che, sotto il coordinamento del Comune di Brescia, entri in possesso dell’edificio di Canton Mombello per tramutarlo in struttura abitativa o commerciale e, in cambio, si prenda l’onere di convertire la torre in carcere sperimentale destinato ai detenuti colpevoli di reati minori.
    Chi deve scontare una pena più “pesante”, quindi, sarebbe trasferito a Verziano, mentre la struttura di San Polo sarebbe gestita in relazione con il territorio per portare avanti anche progetti di reinserimento e recupero dei carcerati.

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