“Aeroporto, ennesima promessa disattesa”

(red.) Sarebbe dovuto partire venerdì 4 ottobre il volo cargo per il Vietnam dall’aeroporto di Brescia “Gabriele D’Annunzio”.
Invece l’apertura della rotta orientale è rinviata a data da destinarsi. «Ancora una volta le aspettative sono state tradite», è il commento di Dario Balotta, responsabile trasporti Legambiente Lombardia, «l’aeroporto di Montichiari continua a vivere, quindi,  una fase di incertezza strategica e di crisi dei traffici passeggeri e merci». Nel mese di agosto i voli sono calati del -25,4%, i passeggeri del -69,9% e le tonnellate trasportate del -4,9%. Su 36 aeroporti aperti al traffico commerciale Montichiari è ultimo con 696 passeggeri trasportati passeggeri. Per quanto riguarda il numero dei voli Montichiari è 31 con 648 voli (passeggeri e merci), davanti a Grosseto, Crotone,Perugia e Parma. Molto meglio il traffico cargo ma ancora nettamente insufficiente per avere un ruolo ed un equilibrio economico. Infatti ad agosto lo scalo bresciano è al quinto posto dietro Malpensa, Fiumicino, Bergamo e Venezia.
«Le capacità di sviluppo dello scalo sono enormi», prosegue Balotta, «le condizioni operative e ambientali buone, molto meno buono il territorio circostante che bonificato per la presenza di discariche  nquinate,  ma la classe politica bresciano-veronese  non ha saputo sfruttarne le potenzialità ed ha usato l’aeroporto più come una appendice pubblica che come una opportunità di sviluppo industriale. Questi 14 anni di insuccessi lo dimostrano. Orio al Serio scoppia schiacciato dalle case e dalle proteste dei cittadini e la regione non adotta un piano aeroportuale regionale per ripartire i traffici aerei. La via maestra è quella di affidare la concessione di Montichiari attraverso una gara europea e che altrettanto accada per la cessione del 35% delle quote del Catullo per evitare che la “cattedrale nel deserto” continui a pesare sulle tasche dei contribuenti».