Centrale del Latte, azioni ai dipendenti?

Il presidente Dusina si è mostrato scettico sulla cessione di gran parte del patrimonio azionario dell'azienda. Concorde con Del Bono invece nel coinvolgere i lavoratori.

(red.) La Centrale del Latte ha una storia lunga e gloriosa, che a più riprese si intreccia con quella di Brescia. Nata nel 1930 per garantire ai bresciani la qualità del latte che consumavano, è stata la prima azienda in Italia a dotarsi di un impianto UHT per la produzione di latte a lunga conservazione. Fin dalla sua nascita il rapporto con il Comune è stato indistricabile. Prima di diventare una s.p.a, cambiamento avvenuto nel 1996, la Centrale del Latte era interamente di proprietà della Loggia, e si chiamava Centrale Comunale del Latte.
Anche per la sua lunga tradizione che la lega inscindibilmente al Comune, sono in molti a esitare di fronte alla possibilità di privatizzare, anche se solo in parte, tale storico monumento cittadino. Dopo la presentazione del Bilancio previsionale, che prevede appunto la cessione di parte delle azioni comunali, le opposizioni sono partite all’attacco della Giunta. Anche il presidente dell’azienda Franco Dusina si è mostrato scettico all’annuncio: «Sono d’accordo sul fatto che la Centrale non possa essere detenuta al 96% dal Comune, ma deve rimanere pubblica e possibilmente bresciana». Concorde invece nella possibilità di coinvolgere i dipendenti nella suddivisione delle azioni. «Ciò potrebbe preservare, infatti dall’interessamento delle multinazionali», ha affermato Dusina.
Un’idea che piace anche al sindaco Emilio Del Bono, intenzionato a fare in modo che «il 45% di capitali venga collocato in modo frazionato, perché chi lavora con Centrale, i produttori e mi auguro gli stessi dipendenti, possano vedere nell’acquisto di quote capitali un investimento finanziario stabile». Ed è un esperimento che «mi piacerebbe estendere anche ad altre controllate», ha ribadito il sindaco. E per ricordare il rapporto diretto e privilegiato con la cittadinanza l’azienda ha deciso di lanciare una campagna di comunicazione incentrata sulla sicurezza alimentare. Testimonial d’eccellenza il campione olimpico Andrea Cassarà. Da via Lamarmora ci tengono, infatti, a far sapere che troppo spesso le intolleranze alimentari portano con sé un’eccessiva diffidenza verso un alimento che è indispensabile anche per il benessere di un adulto, e non solo per la crescita dei bambini. Soprattutto di questo si parlerà nel convegno di venerdì 4 ottobre dalle 14,30 alla facoltà di Ingegneria di via Branze. «Qualità del latte e sicurezza alimentare», in titolo dell’incontro in cui interverranno il direttore dell’azienda ma anche dietologi ed esperti di controlli sanitari.

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