Dottoressa uccisa, fermato 25enne indiano

Nella serata di lunedì è stato identificato il presunto autore dell'investimento costato la vita alla ginecologa e ad un immigrato. Si tratta del fratello della vittima indiana.

(red.) E’ stato identificato l’uomo che era alla guida dell’auto che domenica sera ha investito e ucciso la dottoressa Eleonora Cantamessa e un indiano che la donna stava soccorrendo dopo che era stato accoltellato dagli occupanti della stessa macchina.
Lo hanno confermato i carabinieri. Sono complessivamente otto le persone ferite: il 118 ha soccorso infatti anche sei uomini e due donne, tra i quali alcuni passanti che come la dottoressa uccisa si erano fermati per soccorrere l’indiano aggredito.
Eleonora Cantamessa, 44 anni, lavorava come ginecologa alla Clinica Sant’Anna di Brescia, ma aveva anche uno studio privato nel centro di Trescore Balneario, il paese della Bergamasca dove viveva. A Trescore la conoscevano tutti proprio per la sua attività di ginecologa, ed era molto stimata: aveva fatto nascere parecchi bambini.
Eleonora Cantamessa lascia i genitori e un fratello di 35 anni, Luigi, ingegnere e recentemente nominato direttore generale della Fondazione Ferrovie dello Stato. Dopo la specializzazione in ginecologia ed ostetricia conseguita a Brescia, la dottoressa Eleonora Cantamessa, investita e uccisa la scorsa notte a Chiuduno mentre soccorreva uno straniero ferito a morte in una rissa, aveva cominciato quasi subito a lavorare alla Clinica Sant’Anna di Brescia, dove la stimavano tutti.
«Lavorava con noi da tredici, quattordici anni – ricorda il direttore sanitario della Clinica, Giorgio Taglietti – Era una dottoressa molto brava, sempre dolce, disponibile e generosa. Quello che è successo ne è la dimostrazione. Eravamo molto legati a lei, era molto stimata. Ha fatto nascere anche mia figlia». La Clinica sta pensando a come ricordare il prezioso lavoro della dottoressa Cantamessa: «Sicuramente qualcosa sarà fatto – assicura Taglietti – Sto solo aspettando di parlare con l’amministrazione per decidere come muoverci»
«Eleonora non poteva non fermarsi: era fatta così, ha sempre fatto di tutto per gli altri». Mariella Cantamessa, la mamma di Eleonora è stata tra le prime persone giunte sul luogo della tragedia a Chiuduno. La mamma della ginecologa, straziata dal dolore, ha voluto evidenziare lo spirito altruista di Eleonora. «Qui a Trescore aveva fatto nascere tantissimi bambini – ricordano alcuni residenti -. Il suo ambulatorio era sempre pieno di mamme, italiane e straniere, senza nessuna differenza». «Dopo aver ricevuto le mamme per la visita – aggiunge Mariella Cantamessa -, il suo ambulatorio spesso rimaneva aperto anche per le ragazze straniere che visitava gratuitamente e che avevano bisogno di un consulto. Non ha mai chiuso la porta in faccia a nessuno». E la sua generosità l’ha pagata ad un prezzo davvero troppo alto.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.