Manerbio, la Agfa sotto la lente del Governo

Martedì si è svolto a Roma il vertice al Ministero dello sviluppo economico, che ha chiesto di conoscere i dettagli del piano industriale della multinazionale belga.

(red.) La Agfa di Manerbio (Brescia) sotto la lente del Ministero dello sviluppo economico che ha chiesto di conoscere i dettagli del piano industriale della multinazionale belga.
La richiesta formale è stata formulata martedì 3 settembre al termine dell’incontro che si è svolto a Roma.
Insieme con i funzionari del Governo c’erano i rappresentanti sindacali della azienda bresciana a rischio chiusura (Fim e Fiom con Laura Valgiovio, Daniela Pedrali e Federica Trapletti), i vertici della multinazionale belga-tedesca (Johan Buelens e Marc Deutschmann) e due dirigenti della ditta manerbiese, oltre ai politici bresciani fabio Rolfi (consigliere regionale della Lega Nord), il senatore del Pd Massimo Mucchetti e Luigi Lacquaniti di Sel.
A rischio ci sono, lo ricordiamo 123 posti di lavoro, dopo che la proprietà ha deciso di chiudere il sito a causa, è stato spiegato, dei costi non più sostenibili.
«Esco abbastanza soddisfatto dal primo incontro del Tavolo ministeriale aperto per salvare dalla chiusura l’Agfa Graphics di Manerbio» lo ha detto l’onorevole Lacquaniti al termine dell’incontro.
«In primo luogo ho accolto con soddisfazione la volontà della multinazionale belga di partecipare al Tavolo ministeriale senza decisioni ultimative già assunte, ma con la disponibilità a cercare una soluzione alternativa alla chiusura della fabbrica di Manerbio ed al conseguente licenziamento di 123 persone».
«In secondo luogo mi trovo favorevole alla volontà espressa dal Ministero di salvaguardare i siti produttivi proponendo all’azienda, a fronte della crisi del settore analogico,  un investimento per convertire la produzione nel digitale».

 

 

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