Ono San Pietro, niente fumo nei polmoni

Davide e Andrea Iacovone sarebbero morti prima del rogo. L'autopsia ha escluso che il decesso sia stato causato per le esalazioni delle fiamme.

(red.) Non c’era fumo nei polmoni di Davide e Andrea Iacovone, i due fratellini di 9 e 12 anni morti la mattina di martedì 16 luglio a Ono San Pietro. Quindi i piccoli sono morti prima dell’inizio del rogo. Sui corpi non ci sono segni di violenza e per questo prende ipotesi l’avvelenamento da parte del padre. Per verificare questa possibilità la Procura ha chiesto un’analisi tossicologica il cui risultato arriverà nei prossimi giorni.
Nel pomeriggio di mercoledì, presso l’ospedale Civile di Brescia, i medici legali hanno svolto l’autopsia sulle salme dei piccoli, rimasti uccisi  nel rogo che ha distrutto la casa di loro padre. Secondo i rilievi medici, i ragazzi non sono deceduti a causa delle inalazioni di fumo. Le concentrazioni riscontrate sono infatti troppo basse per causare un decesso.
Ora si aggrava la posizione di Pasquale Iacovone, genitore dei due piccoli ed ex-marito di Erica Patti, che lo aveva più volte denunciato per stalking. L’uomo resta ricoverato a Padova, con ustioni sull’85% del corpo, ma a questo punto sarà complicato per lui spiegare alcuni messaggi intimidatori inviati alla ex-compagnia, in cui parlava di voler uccidere i figli per dare un dispiacere alla donna.
Erica Patti, presa da un momento di sconforto, avebbe detto: “Li ha uccisi lui”. Dal 16 luglio, giorno della tragedia, la donna è chiusa nell’abitazione accanto a quella dei genitori, dove viveva dopo la separazione dal marito. A 200 metri di distanza c’è la casa dove sono morti i suoi due figli Davide e Andrea.

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