Staminali, sì del ministero alla sperimentazione

Dal 1° luglio si aprono le procedure sul discusso metodo terapeutico che utilizza cellule staminali. Vannoni: "Disponibili ma non siamo stati mai convocati".

(red.) Il decreto sull’avvio della sperimentazione di Stamina “è stato firmato. Avrete comunicazioni ufficiali quando sarà tutto fatto”. Così Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, nel corso di una visita agli stand del Sanit, annuncia alla stampa la firma del decreto che dà il via alla sperimentazione (dal 1°luglio) sul discusso metodo terapeutico che utilizza cellule staminali. Il ministro ha aperto questa mattina i lavori del Sanità al Palazzo dei congressi di Roma. E ha lanciato il seguente messaggio: “Non fare ammalare i sani, ecco la nuova sfida della medicina e di una società avanzata. Farli arrivare in età anziana in buone condizioni. E’ la prevenzione la vera sfida: costa poco e richiede sinergia ed azioni di penetrazione nei territori”.
Lorenzin ha affermato che “In quest’ottica, e in quella della deospedalizzazione che perseguiamo, il ruolo del medico di famiglia, attraverso la medicina d’iniziativa, deve tornare centrale”. Secondo Lorenzin, “In sanità tutti i problemi che si traducono in disservizi per i cittadini sono problemi di governance, all’interno delle regioni e delle diverse strutture. La malagestione compromette il diritto alla salute.
Formare una governance della sanità adeguata, quindi, è il nostro primo obiettivo”. E ancora. “I dati non sono tutti negativi e non siamo all’anno zero del risanamento della sanità italiana’, ci sono percorsi aperti che hanno dato frutti, la nuova fase servirà anche a raccogliere le esperienze positive degli ultimi anni”. “Ricordiamoci”, ha puntualizzato il titolare della Sanità, “di quando il fondo sanitario nazionale e’ andato fuori controllo, esploso proprio nel momento in cui l’Italia e l’Europa entravano nel difficile periodo della crisi economica”. Oggi, ha concluso, “molte Regioni in piano di rientro ne stanno uscendo e ci stiamo avviando verso una fase di normalizzazione della tenuta dei conti pubblici”.
“Continuiamo ad essere disponibili ed interessati alla sperimentazione del nostro metodo. Ma, ad ora, non siamo mai stati convocati dalle istituzioni che dovranno portare avanti la ricerca”. Davide Vannoni, presidente di Stamina Fondation, esprime perplessità sull’avvio della sperimentazione del metodo con cellule staminali per la quale il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha appena firmato il decreto. Ma per Vannoni “i tempi sono davvero ristretti. Mi aspettavo di essere convocato un mese fa. Ormai mancano dieci giorni all’avvio e nessuno ci ha chiesto nulla”.
In realtà, ammette Vannoni all’Adnkronos Salute, “sono stato contattato, il 6 giugno, dal presidente dell’Istituto superiore di sanità. E’ stato molto gentile e mi ha preannunciato un incontro che poi non e’ mai stato fissato”. Il fondatore di Stamina sottolinea che “cominciare la sperimentazione senza coinvolgerci sarebbe assurdo. Lavoriamo con questo metodo da 13 anni. Se è la nostra cura che si vuole sperimentare dovremmo essere coinvolti nella selezione delle malattie, dei pazienti e su tutto il resto”.
Vannoni precisa che “per formare un biologo in grado di applicare il metodo ci mettiamo un anno. La sperimentazione (che è stata autorizzata agli Spedali Civili di Brescia, ndr.)  dovrà necessariamente partire con i nostri biologi, altrimenti sarebbe impossibile rientrare nei tempi della sperimentazione”. Inoltre, pur ribadendo la disponibilità, Vannoni chiede “che vengano chiarite le garanzie per Stamina. Nel comitato scientifico che guiderà la ricerca, ad esempio, ci farebbe piacere che non venissero inseriti esperti che già hanno espresso pregiudizi contro Stamina”.

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