Staminali, “Liste d’attesa anche di un anno”

L'azienda ospedaliera di Brescia ha voluto sottolineare le difficoltà nel fare fronte alle numerose richieste ed ai dispositivi d'urgenza per la cura dei malati.

(red.) Sulla notizia del decesso di una piccola paziente affetta da atrofia muscolare spinale, per la quale il Giudice aveva disposto in via d’urgenza (procedimento ancora in corso, dopo la prima pronuncia emessa inaudita altera parte) che l’Azienda Ospedaliera Spedali Civili di Brescia somministrasse cellule staminali secondo la metodologia cosiddetta Stamina, gli Spedali Civili “nell’esprimere cordoglio alla famiglia ritengono opportuno sottolineare che la piccola paziente sarebbe stata chiamata entro la prima metà di giugno per l’effettuazione del carotaggio (che costituisce la prima operazione necessaria per la produzione delle cellule da infondere secondo i tempi previsti dal protocollo)”.
“Si precisa inoltre”, come si legge in una nota, “che la collocazione dei pazienti nella lista d’ attesa avviene secondo la regola dell’ordine di ricevimento delle decisioni dei Giudici che dispongono l’effettuazione della terapia”.
“Si deve sottolineare, inoltre, che da tempo l’Azienda ribadisce nei molteplici ricorsi ai Tribunali d’Italia, promossi dagli interessati per ottenere la somministrazione delle terapie (che ricordiamo, erano state vietate da parte delle superiori autorità sanitarie, e che anche nella recente legge voluta dal legislatore sono condizionate a precise regole) la difficoltà a fare fronte ad un numero crescente di richieste di pazienti per i quali, in via cautelare e d’urgenza, i Giudici hanno disposto la somministrazione della terapia”.
“Si è così determinata”, conclude il Civile, “una lista d’ attesa per i trattamenti con tempi sempre più lunghi, anche oltre  un anno.  Tale situazione prescinde da ogni volontà dell’Azienda, che opera con il massimo livello di competenza, utilizzando le proprie risorse ricettive ed organizzative e le capacità professionali del personale sanitario, impegnato al punto da rendere critico il mantenimento dei livelli assistenziali a pazienti ordinari, spesso affetti da patologie altrettanto gravi”.
“Nel rinnovare il cordoglio alla famiglia, l’ Azienda informa di aver da tempo promosso i necessari contatti con  tutte le istituzioni competenti affinché  vengano individuate idonee soluzioni al problema.

 

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