Paroli: “No a bandiere rosse in Loggia”

Tra le cose da fare in primi 100 giorni, un assessorato alla salute. In stand by il parcheggio sotto il castello. "Castelletti? Soffre di sindrome di Stoccolma".

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(red.) Un assessorato alla salute e all’ambiente, bonus anziani, meno tasse per chi assume, sconto del 50% su bus e metro.
Questi i quattro punti che il sindaco uscente Adriano Paroli realizzerà nei primi cento giorni di governo. “Saranno stanziati per i prossimi anni 5 milioni di euro all’anno per l’assessorato a salute e ambiente, perché il piano di bonifiche possa avere l’accelerazione  Maroni ha reso possibile. Per quanto riguarda il bonus anziani, è da fare subito, perché molti anziani oggi non hanno la giusta tranquillità. Gli avevamo promesso che dopo aver contribuito a costruire la città, avrebbero vissuto tranquillamente la terza età. Il bonus lo abbiamo fatto in passato, con 100-150 anche 200 euro al mese. Dobbiamo fare la stessa cosa”.
Altro punto, il lavoro, su cui Paroli promette tasse comunali zero per tre anni, ovvero no a tassa rifiuti e plateatici alle nuove attività che assumano almeno due persone. Inoltre, bloccata anche l’Imu per i proprietari dell’immobile o restituzione dell’Imu pagata dal proprietario all’affittuario. “In continuità con quanto promesso 5 anni fa”, ha proseguito Paroli, “quando dicevo che i residenti hanno già pagato il sedime per i parcheggi, per cui devono pagare il 50%, la Park city, che la sinistra ha combattuto e che ci toglierebbe,  deve essere estesa a metro e Tpl”.
In stand by anche il parcheggio sotto il  castello che, secondo Paroli, resta un’opera importante e necessaria, ma che i cittadini non hanno compreso( “anche per colpa nostra”), per cui per il sindaco di Brescia è giusto metterlo in stand by.
Sul ballottaggio del 9 e 10 giugno, Paroli ci crede ancora.  “Abbiamo la fatica, ma anche l’onore di continuare l’avventura, sapendo che il primo tempo è finito zero a zero. Ora crediamo che vince chi vota. E’ evidente che dobbiamo fare in modo che i nostri elettori, quelli che credono in noi, vadano a votare”.
Positivo il giudizio sugli ultimi cinque anni. “Vedendo quello che accade e a Milano e Torino, abbiamo un’amministrazione con i conti apposto, e questo è stato confermato da tutti gli indicatori e i riconoscimenti. Più volte abbiamo ottenuto il nobel per bilancio, e nel 2012 siamo stati l’unico capoluogo di provincia ad essere un comune virtuoso”.
E poi, l’affondo sulla sinistra. “Stanno cercando di tornare quelli che ci anno preceduto, con una squadra ampiamente più scarsa di quella che c’era prima di noi e soprattutto più politicizzata. Sono stato molto colpito in negativo dal metodo che l’altro candidato, Del Bono, ha adottato in tutta la campagna elettorale: non solo per gli insulti, ma per la continua e incessante mistificazione della realtà. Sono arrivati ad essere anche contro il Giro d’italia. Nel metodo, ho un astoria personale per cui per i voti non si fa qualsiasi cosa, né per i voti né per i posti. Nella mia esperienza politica ho fatto quello che ho fatto con serietà e non voglio rinunciare alla serietà, neanche nei giorni che mancano, perché la politica è importante ma la vita di più”.
Secondo Paroli, la campagna elettorale degli altri è stata basata sulle bugie. “Hanno fatto 2 mesi a cercare di sputtanare me e, ancora più grave, di sputtanare la città, per ché hanno fatto di tutto per sputare nella città in cui, in alcuni casi, non vivono, non votano.
Oggi abbiamo due problemi, quello economico e ambientale. Quello ambientale ce l’hanno consegnato loro con 15 anni di inerzia, perché le uniche 2 bonifiche le abbiamo fatte noi. Ma nel 2001, anno del riconoscimento Sin, chi era il parlamentare della città?  Perché oggi esce dalla luna come se avesse visto un film?”.
Riguardo alla trasmissione Presadiretta, Paroli rimprovera il Pd di non aver difeso Corsini. “Io non rinnego la difesa a Corsini, che forse non poteva fare di più. Quello che non capisco, ed è la disumanità dei comunisti, è che il candidato sindaco della sinistra non si è sentito di difendere minimamente Corsini. La trasmissione è stata contro l’ex sindaco e Brunelli,  ma non ho sentito nessuna difesa. Per i voti si buttano a mare i rapporti personali”.
La seconda grana, quella economica, riguarda l’Asm. “Si sono mangiati la Asm, con operazioni che di industriale hanno avuto poco. In lista hanno l’artefice di questo scempio. Avendo questa responsabilità da nascondere, hanno puntato su tutt’altro”.
Paroli entra anche nelle questioni interne del Pd e sul doppio incarico da parlamentare e sindaco. “Nel 2008 non è stato candidato alle politiche perché il Pd non ha voluto candidarlo. Io sindaco a metà? Fortuna che ho fatto il parlamentare, perché se oggi la città è salva è stato per quello. Il Pd ha Del Rio e Zanonato che fanno i ministri e sono sindaci. Perché non dicono nulla? La doppia morale della sinistra ci ha rotto le scatole, solo gentaglia può avere due pesi e due misure. Non si può pensare di guardare ai fatti sempre con strumentalità e interessi personali”. Una bugia anche quella del buco di bilancio. “Parlare di buco di bilancio è da mascalzoni,  il buco c’è nella testa qualcuno.  E’ un disequilibrio che stiamo man mano riducendo, per mantenere i servizi. Lo stesso accade a Milano, con cifre ben più importanti delle nostre: vadano a dire a Pisapia che ha il buco e di svegliarsi perché gli fa fare brutta figura”.
La campagna elettorale di Paroli, dunque, sarà, da qui a sabato, una missione per smascherare le bugie della sinistra. “Non avremo le bandiere rosse né sotto né sopra la Loggia. Non le avranno i bresciani, perché la nostra città. La coalizione che il candidato Del Bono ha messo insieme, è una coalizione che sarebbe una sciagura per la città. Del Bono non lo voleva nessuno nella sinistra e nessuno si fidava di lui. Nonostante questo, con quegli artifici classici del partito comunista ,a cui si sono abituati in molti, è riuscito a farsi candidare, ed oggi porterebbe uno schieramento che è molto di sinistra, a cui possiamo aggiungere Fenaroli, Albini, Scaramella. E Dall’altra parte il civismo di Patitucci”.
Sulla scelta di Laura Castelletti, Paroli ha spiegato che “è una occasione persa per noi e per lei. Una scelta che sa di sindrome di Stoccolma. La stimo anche se fa una scelta sbagliata. Ma noi vogliamo gli elettori di altre liste e di altri candidati sindaci e chiediamo loro di capire le ragioni che stanno dalla nostra parte.  Dobbiamo far capire che la città è nelle mani migliori e che ci deve rimanere, con amministratori che non hanno sete di potere ma disponibilità di servizio. Anche riprendendo il programma e implementandolo, è evidente che alcune cose non siamo state capaci di spiegarle adeguatamente”.
Paroli ritiene il programma di Onofri condivisibile su molti tempo. “Non ho parlato con Laura Gamba, del M5S, perché, dopo quello che dichiarava, non mi sembrava il caso. Ma non avrei problemi a chiamarla”.
Paroli spiega che ora la differenza è tra propaganda e serietà. “C’è tanta Cgil, tanto comunismo, tanti centri sociali che lì affiorano. Non ci sarannob andiere rosse dentro la Loggia. Questa è a nostra mission”.

 

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