‘Semaforo rosso’, per i pm a Gangi 70mila euro

Notiifcato l'avviso di chiusura indagini relative ai presunti "appalti pilotati" all'assessorato comunale alla Mobilità. Diversi i capi di accusa per gli 11 indagati.

(red.) Il “Semaforo rosso” per Giandomenico Gangi è scattato. Ad azionarlo la Procura di Brescia che indaga sui presunti “appalti assegnati dell’assessorato alla Mobilità del Comune.
Per la vicenda sono indagati alcuni funzionarie  dipendenti dell’assessorato alla Mobilità e Traffico del Comune di Brescia.
Tre le ordinanze di custodia cautelare emesse a carico di altrettanti soggetti (due ai domiciliari e  una in carcere) mentre sette risultano le persone indagate a vario titolo per corruzione, concussione, truffa, turbativa d’asta e associazione a delinquere.
L’avviso di chiusura indagini è stato notificato nei giorni scorsi alle 11 persone raggiunte da avviso di garanzia.
Secondo il sostituto procuratore Silvia Bonardi ed il comandante del Nucle oinvestigativo dei Carabinieri, il capitano Pietro D’Imperio, Denis Moras, titolare della “3Service srl” e della “Immagine computers”, avrebbe versato 70mila euro per ottenere da Giandomenico Gangi, all’epoca responsabile del servizio Mobilità e Trasporto Pubblico Locale del Comune di Brescia, commesse da poco più di 250mila euro.
Tra gli indagati anche l´ex consulente veronese del Comune di Brescia Michele de Beaumont che avrebbe agito per fare in modo che lo studio dei flussi di traffico venisse affidato a determinate aziende, Siemens e Mizar, attraverso una gara di appalto con criteri molto “restrittivi”. L’ingegnere avrebbe sviluppato il sistema informatico Cube guadagnandoci 300mila euro.
Dopo la chiusura delle indagini ora tocca al giudice per le indagini preliminari fissare l’udienza per chiedere il rinvio a giudizio delle 11 persone indagate.
Secondo il pm Silvia Bonardi che ha coordinato le indagini, Gangi avrebbe avuto un ruolo determinante nel giro di presunti appalti truccati e avrebbe fatto pressioni perché venissero affidate consulenze ad amici e familiari. Secondo l’accusa Gangi, Moras e De Beaumont, in concorso con il dipendente di Brescia Mobilità e gli uomini di Mizar e Siemens si sarebbero accordati per “dirigere” verso le due aziende il bando di gara di “BresciaInfo” per la realizzazione di una piattaforma integrata del traffico, commessa del valore di 2.383.700 euro.
A Moras, poi, la Procura addebita 13 tangenti versate a Gangi,in concorso con un’altra persona. Denaro che sarebbe servito  per ottenere la somministrazione dei questionari di customer satisfaction relativi anche a “Bicimia”, il tutto dietro versamento, appunto, di 70mila euro al funzionario dell’assessorato comunale.
L’avvio dell’indagine è scaturito da un esposto presentato da un ex collaboratore dell’assessorato.
Tutti e 11 gli indagati devono rispondere, a vario titolo, di turbativa d’asta, corruzione, concussione e abuso d’ufficio.

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