Letta: “Tagliamo stipendi, Grillo nemmeno diaria”

Il premier replica alle parole del leader del M5S sul golpe: "Inaccetabili"; e risponde all'ex comico che lo ha definito "Uno che fa da 20 anni il nipote di suo zio".

(red.) Le parole di Beppe Grillo sul colpo di Stato sono “totalmente inaccettabili, anche per il massimo rispetto che dobbiamo al presidente Napolitano”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Enrico Letta, nella conferenza stampa congiunta a palazzo Chigi con il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz.
Al leader del Movimento 5 stelle che lo ha definito “uno che fa da vent’anni il nipote di suo zio”, il premier ha replicato: “Sono 46 anni che faccio il nipote, se Grillo la butta sull’insulto personale vuol dire che non ha altri argomenti, lui insulta e io mi occupo dei problemi del Paese. Io con un decreto toglierò lo stipendio ai miei ministri, vedo che lui fatica a togliere la diaria ai suoi parlamentari che si ribellano contro di lui”.
Quanto al colpo di Stato, “rifiuto la parola, usata contro istituzioni legittime che sono l’espressione della rappresentanza popolare. Si ricordi Grillo che quando ha usato la parola colpo di Stato una giornalista cilena, che sa cosa vuol dire, gli ha fatto fare una figuraccia”.

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