Ruzzenenti: partiti uniti per le bonifiche

Lo ha chiesto lo storico ambientalista ha inviato una lettera a tutti i candidati sindaco. Fenaroli: "Ha ragione, do la mia disponibilità".

(red.) Un gruppo di lavoro che comprenda tutti i partiti, presieduta da una personalità di alto spessore, per monitorare l’iter di bonifica dell’area Caffaro.
E’ una delle proposte avanzate da Marino Ruzzenenti, storico ambientalista che fece esplodere il caso Caffaro nel 2001, e contenuta nella lettera inviata, giovedì 4 aprile, a tutti  i candidati sindaco di Brescia. “La trasmissione Presa diretta è stata una bomba mediatica che ritengo salutare,  al di là delle lamentele di chi si è sentito maltrattato. La trasmissione ha prodotto anche effetti indesiderati e qualche distorsione, ma deve essere colta come occasione per imprimere una svolta: come nel 2001 l’inchiesta di Repubblica fece emergere il problema, ora tutti hanno capito che il problema c’è ancora, dopo dieci anni, e che bisogna risolverlo”. La lettera è stata inviata ai candidati di tutte le forze politiche, “anche in forza del fatto che ritengo di aver dimostrato in questi anni dei problemi in maniera seria, non ho risparmiato critiche a nessuno, ho dimostrato la mia indipendenza e penso di poter azzardare qualche proposta”.
Primo punto, condividere lo stato dell’arte della situazione, ovvero che vi è ancora un grave inquinamento dei suoli e della falda da Pcb e diossine(per altro, proprio nelle scorse settimane l’Europa ha dichiarato i Pcb cancerogeni certi). “Non si può più tollerare che i cittadini siano sottoposti a questo. L’ordinanza che viene reiterata ogni sei mesi non può surrogare la bonifica, ai cittadini si deve dare una prospettiva concreta”. Da non sottovalutare, poi, il problema della mole di terreno inquinato sotto il sito industriale, che oggi è tamponato dall’azienda. “Occorre dunque un programma e un progetto di bonifica che sappia attivare risorse scientifiche, anche straordinarie, locali, nazionali e internazionali, sviluppare una ricerca innovativa. Per accedere ai fondi europei, non solo bisogna avere dei progetti di bonifica, ma anche quelli sul riuso dei terreni, su modello di quanto è accaduto nella zona della Ruhr”.
“Ha ragione Ruzzenenti”, è la risposta immediata di Marco Fenaroli, candidato sindaco per il comitato Al lavoro con Brescia, “al quale va la mia stima per il contributo che sta dando per il bene della città. 
Il percorso indicato da Marino Ruzzenenti è secondo me il più efficace ed il più realistico, perché mette il tema della bonifica su un binario autonomo e preventivamente condiviso da tutti, ponendo così la grande impresa della bonifica al riparo dalle vicende quotidiane della politica. Questo percorso presuppone una disponibilità generale, che io do fin da subito, a percorrere insieme una strada che non sarà né facile, né breve, ma che dovrà conseguire i risultati che i cittadini si aspettano, o meglio, pretendono”.

 

 

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