“Giunta dei sindaci per una grande Brescia”

Il candidato sindaco del Pd di Brescia Emilio Del Bono lunedì 18 marzo incontra 12 sindaci dell'hinterland. "Unire le forze per dare risposte".

(p.f.) “In caso di vitoria, ci impegniamo a convocare regolarmente una giunta dei sindaci”. E’ l’impegno preso da Emilio Del Bono, candidato per i democratici alle prossime amministrative di Brescia. Un progetto, quello della giunta dei sindaci, che ha un significato oltre che simbolico, soprattutto politico, come strumento per costruire l’area metropolitana, e pratico, per andare verso una sintesi amministrativa di sistema.
“Pianificare insieme vuol dire rispondere al problema della scarsità di risposte”, ha proseguito Del Bono, “per questo è importante dare una risposta unica. Credo che dobbiamo sempre più lavorare con questa cultura amministrativa e in quest’ottica, tralasciando i campanilismi che ormai non hanno più senso. E questo vale per tutti i settori, dall’urbanistica all’ambiente”.
Il Comune di Brescia, per il leader del Pd bresciano, è sovradotato, dal punto di vista amministrativo, di personale. “Sarebbe utile mettere insieme le forze in un area vasta di 300mila persone. Noi abbiamo presentato ufficialmente questa proposta già lo scorso anno”, ha ricordato l’ex-deputato della Margherita, “e abbiamo avuto la disponibilità piena dei sindaci dell’hinterland”. Un primo assaggio della giunta dei primi cittadini è in programma per lunedì 18 marzo alle 10, al museo Ken Damy di via Corsetto Sant’Agata, con un incontro a cui hanno aderito i sindaci di Bovezzo, Botticino, Gussago, Castenedolo, Nave, Roncadelle, Cellatica, Flero, Rezzato, Concesio, Castel Mella, Collebeato. Tema di confronto, la mobilità, che chiama in causa, ovviamente, la metropolitana.
“Credo sia giusto pianificare la mobilità adesso, dopo l’entrata a regime della metro, per fare il punto sull’integrazione del sistema. La mancata integrazione gomma-ferro, infatti, è già costata ai bresciani 6milioni di euro, visto che con la metro il costo del Tpl è salito da 21 a 27 milioni di euro”. Seconda cosa fondamentale, i parcheggi scambiatori. “Partire senza parcheggi è stato un errore grossolano. Nel piano del 2005 erano previsti 5000 posti auto, noi dobbiamo arrivare a quell’obiettivo, per intercettare 10mila automobili”.
Ma ai primi cittadini dell’hinterland interesserà soprattutto ragionare sul futuro del metrobus, in particolare dei prolungamenti. “Ragionare sul futuro significa immaginare un prolungamento che riguardi Concesio, l’uso delle ferrovie verso la Valcamonica, il potenziamento con linee ad alta frequenza nell’area ovest. Discutere di questo con i sindaci significa parlare di cose concrete. La grande Brescia si realizza allargando i  confini”.
Per Giorgio De Martin, segretario cittadino, ancora una volta il Pd svolte un ruolo propositivo. “Questa è una prova del metodo di lavoro che Del Bono e il Pd vuole adottare. Il confronto con gli altri sindaci non sarà facile, perché ognuno ovviamente è portatore di interessi diversi: ma non possiamo più agire come se fossimo in piccole gabbie in cui ognuno decide per sè. Ci saranno differenze, contrasti, che devono essere prima smussati, poi risolti. La comunità a tutti i livelli, però, funziona meglio e risolve i problemi se sa interagire”. Guardando al voto del 26 maggio, Del Bono poi spiega che a dividere Pd da Pdl non sono le ideologie ma una diversa concezione di come deve essere Brescia.
“Questa giunta”, ha concluso Del Bono, “fa molte chiacchiere ma non realizza niente. Il 26 maggio i cittadini scelgono se vogliono una città in cui ci sia il parcheggio sotto il castello, le funzioni del Comune fuori dall’asse della metropolitana, lo stadio nel parco delle cave, o una città diversa. Contrapporremo la lungimiranza del centrosinistra all’ottusità di chi ha governato Brescia fino ad ora”.

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