Discarica Castella, sopralluogo a Rezzato

Giovedì una delegazione istituzionale sarà in loco per verificare la reale situazione del territorio oggetto dell' approvazione della nuovo sito di raccolta rifiuti.

(red.) Dopo la lettera sottoscritta dalle mamme di Buffalora che si oppongono alla realizzazione della discarica in località Castella a Rezzato (Brescia), giovedì 7 marzo alle 10,30 sarà presente presso la Castella di Buffalora/Rezzato una delegazione istituzionale per verificare in loco la reale situazione del territorio oggetto dell’ approvazione della nuova discarica.
Il Comitato Co.Di.S.A. sarà presente con una delegazione “per far capire meglio la situazione”. L’ invito è stato inoltrato anche ai neo eletti Consiglieri Regionali bresciani di tuttele forze politiche. “La discarica che la ditta Castella s.r.l. intende realizzare all’interno dell’ATEg25 – cava Gaburri, per tipologia di rifiuti (speciali non pericolosi, anche putrescibili) e per quantità (1.890.000 mt cubi)”, si legge nella missiva inviata dal Comitato difesa salute ambiente, “preoccupa fortemente la comunità residente nei quartieri di Bettole/Buffalora, strenuamente contraria alla realizzazione.
“Se autorizzata”, viene spiegato, “creerà notevolissimi disagi e molestie alla popolazione a causa degli odori generati dalla putrefazione dei rifiuti conferiti, oltre al danno ambientale. Con quello che potrebbe sembrare come un atto egoistico (ovunque, ma non nel mio giardino), in realtà si vuole portare a conoscenza della gravissima situazione ambientale che si è andata creando nella zona Sud/Est di Brescia”.
“A ciò si è arrivati”, spiega il Codisa, “seguendo l’aberrante principio secondo cui la criticità esistente giustifica la successiva in un susseguirsi senza fine che non tiene conto degli impatti cumulativi che, assurdamente, si sostengono a vicenda. (Dato che sono presenti altre discariche, perché non autorizzarne di nuove)”.
“Altro fattore determinante, di cui non si tiene conto”, viene rimarcato, “sono le conseguenze sulla salute delle persone residenti. Difatti l’ Asl ha riscontrato un eccesso di patologie, anche gravi, in questa zona di Brescia rispetto al resto della città”.
“Il Co.Di.S.A.”, prosegue la nota inviata ai consiglieri regionali, “cerca tenacemente ed a tutti i livelli istituzionali di far comprendere l’inadeguatezza di questo impianto e dei principi stessi che hanno permesso il sistematico degrado ambientale della nostra Regione. Va detto che la Provincia di Brescia è la “pattumiera” lombarda, dato che sono presenti il 50% di tutte le discariche della Region”.

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